Club Gamec Prize 2025
Inaugurazione e premiazione: sabato 28 giugno 2025 dalle ore 11.00
Apertura al pubblico: Sabato 28 giugno dalle 14.30 alle 18.30; Domenica 29 giugno
dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.30.
Le Cantine, Monastero di Astino via Astino,13, Bergamo
Il Club GAMeC Prize, premio istituito nel 2016, giunge alla nona edizione e
prosegue nella sua missione che ha come principale obiettivo il sostegno dell’arte ,
intercettando le tendenze in tema di linguaggio e tecnica. A partire da questa
edizione, il Club GAMeC Prize sarà dedicato a Giuseppe Casarotto che ha fondato
il premio e lo ha sostenuto con energia ed entusiasmo. Il Club Gamec Prize ha
rappresentato un'occasione unica per artisti e curatori emergenti di far conoscere il
proprio talento ed é diventato un momento di scambio e di incontro per
professionisti e appassionati d'arte contemporanea. L’opera vincitrice verrà
acquisita dal Club GAMeC ed entrerà a far parte della Collezione GAMeC - Galleria
d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Per il 2025 la selezione è stata
affidata a Eleonora de Blasio che ha concepito l’esposizione dal titolo MY LOVE
HAS CONCRETE FEET con opere di Giulio Alvigini, Veronica Bisesti, Gaia Di
Lorenzo e Andrea Martinucci.
MY LOVE HAS CONCRETE FEET
Il desiderio di slanciarsi e, al tempo stesso, la necessità di restare ancorati al suolo.
Una tensione tra leggerezza e radicamento che, senza imporre un tema unitario,
attraversa le pratiche degli artisti selezionati per questa edizione del Club GAMeC
Prize.
Il lavoro di Giulio Alvigini muove da una riflessione ironica e iper-consapevole sul
sistema dell’arte stesso, tra citazioni, meta-discorsi e strategie di
autorappresentazione che smontano i meccanismi di legittimazione culturale,
restando però pienamente immersi nel loro linguaggio. Veronica Bisesti attinge a
simboli antichi, narrazioni marginalizzate e mitologie femminili per generare visioni
intime e stratificate, dove il passato diventa materiale vivo per costruire nuovi spazi
di senso. Gaia Di Lorenzo indaga il concetto di identità come sovrapposizione di
immagini, ruoli e maschere, mescolando fonti antiche e contemporanee per dar vita
a opere che pongono continuamente in discussione la natura stessa della persona.
Andrea Martinucci maneggia frammenti di memoria, gesti apparentemente minimi e
oggetti che si svuotano del loro quotidiano, componendo sequenze visive in cui il
tempo si dilata verso nuovi significati, in bilico tra realtà e finzione.
My love has concrete feet restituisce così una condizione condivisa generazionale:
la ricerca di un equilibrio fragile tra il desiderio di movimento e l’inevitabile peso
delle cose, tra apertura e radicamento, tra leggerezza e presenza.
La commissione di esperti che valuterà i lavori presentati in mostra e decreterà
l’opera vincitrice è così composta:
Lorenzo Giusti - Direttore di GAMeC, Galleria d’arte moderna e contemporanea di
Bergamo (Presidente della Giuria)
Francesca Ceccherini, Curatrice e Ricercatrice, Direttrice OTO Museum (Zurich)
Andrea Boghi - Sostenitore del Club GAMeC e Collezionista
Matteo Binci - Curatore dell’VIII Edizione del Club GAMeC Prize
Federico Marinoni - Sostenitore del Club GAMeC e Collezionista
BIOGRAFIE ARTISTI
Giulio Alvigini (Tortona, 1995)
Il suo lavoro è incentrato sul concetto di “opera-carriera”, un tentativo di incorniciare
metalinguisticamente la stessa carriera come opera d’arte, in una prospettiva
tautologica atta ad analizzare le isterie e le contraddizioni del sistema dell’arte.
Nel 2020 ha pubblicato per la casa editrice Postmedia Books il suo “Manuale per
giovani artisti (italiani semplici)”.
Ha esposto in gallerie, spazi istituzionali e tenuto conferenze in diverse realtà
museali e culturali italiane e internazionali tra cui: la seconda edizione della
Biennale del Kosovo nel 2019; Palazzo Strozzi a Firenze; il MAMbo e Fondazione
Cirulli a Bologna; Università IULM, Accademia di Belle Arti di Brera, spazio OPOS e
BienNoLo a Milano; Accademia Albertina di Belle Arti e IAAD di Torino; Accademia
di Belle Arti a Novara; Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova; Libreria di
Palazzo Esposizioni a Roma; BBS-pro a Prato; TEDx a Belluno.
Veronica Bisesti (Napoli, 1991)
La sua ricerca parte da un accurato studio del passato per aprire un processo di
esplorazione sul presente. Le narrazioni storiche e le sue simbologie, in relazione a
determinate figure del passato, diventano campi di analisi per la creazione di nuovi
scenari.
Tra le sue mostre personali: Dove brulica l’altrove, Galleria Alfonso Artiaco, Napoli,
(2023); Fulmini dame e altre storie, Museo MADRE, Napoli, (2022); Dalla nube
sibila il canto, ArtVerona, Verona, (2022); Ruah, Macellum/Tempio di Serapide,
Pozzuoli, (2021). Tra le sue mostre collettive: Radi- cal Pleasure, Istituto Italiano di
Cultura di Varsavia, (2024); The Other and Otherness, Interaction, Fondazione
Made in Cloister, Napoli (2024); E la mia terra è dove l’erba trema, Galleria
Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma, (2023); Rosa alchemico, Villa
Olmo, Como, (2022); There is no time to enjoy the sun, Fondazione Morra Greco,
Napoli, (2021); To be here and there, Forte di Montericco, Pieve Di Cadore, (2019);
Sottobosco, Museo Nazionale d’Arte Palatul Bànffy, Cluj-Na- poca (2018).
Gaia Di Lorenzo (Roma, 1991)
Vive e lavora a Roma. Ha una laurea in Lettere e Filosofia presso l'Università di Tor
Vergata e in Belle Arti presso la Goldsmiths University di Londra.
Tra le sue mostre più recenti: nel 2025 My Tongue in My Friends Mouth con
Francesca Pionati a cura di Forma, London da 15 Bermondsey Square, nel 2024
Offendicula da Fondazione Ramdom a Castrignano de Greci, nel 2022 Persona da
ADA a Roma, PANORAMA, Italics, a cura di Vincenzo De Bellis, Monopoli; nel
2021 Materia Nova a cura di Massimo Mininni presso la Galleria d’Arte Moderna a
Roma, Temmatemenetè a cura di Bruno Barsanti e in collaborazione con
Fondazione Elpis e Galleria Continua.
Gaia è la fondatrice di CASTRO, un programma di formazione sperimentale
internazionale e gratuito con sede a Roma dal 2018.
Dal 2020 è anche membro fondatore di [ArtWorkersItalia], un gruppo informale di
difesa dei diritti dei lavoratori dell'arte in Italia.
Andrea Martinucci (Roma, 1991)
Vive e lavora a Milano. La sua pratica si sviluppa tra pittura, scrittura e immagini in
movimento, con un approccio che intreccia finzione e teoria. L’archivio, inteso come
struttura porosa e instabile, rappresenta il nucleo della sua ricerca: uno spazio in
cui elementi digitali, oggetti sottratti alla loro funzione originaria, memorie personali
e collettive si riconfigurano in nuovi sistemi di senso che oscillano tra paradosso e
ironia. Ha esposto, tra gli altri, presso Triennale Milano, MACRO, Palazzo Reale,
Fondazione Baruchello, Palazzo delle Esposizioni, Fondazione Pastificio Cerere,
IUNO, Tang Contemporary Art (Hong Kong), ZETA Contemporary Art Center
(Tirana), Aldea (Bergen), IIC Los Angeles, Palacio Libertad (Buenos Aires). Nel
2020 è tra i vincitori di Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere con l’opera
Turbomondi (Melodia), oggi parte della Collezione dell’Istituto Centrale per la
Grafica. Ha preso parte a progetti tra cui Una Boccata d’Arte (Fondazione Elpis),
Tonight we are young (Triennale Milano), Fenomeno Pasquarosa (Fondazione
Nicola Del Roscio), MANIFesta (MACRO), Rereading the Archive (Fondazione
ICA).
BIOGRAFIA CURATRICE
Eleonora de Blasio (Napoli, 1993)
Eleonora de Blasio è co-fondatrice e direttrice della Fondazione Made in Cloister di
Napoli, un progetto che promuove la rigenerazione urbana attraverso l'arte
contemporanea. Laureata in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello
Spettacolo, con un MBA alla Central Saint Martins di Londra, Eleonora integra
pratiche artistiche con il coinvolgimento delle comunità locali, creando sinergie tra
artisti, artigiani e residenti. Nel corso degli anni, ha sviluppato numerosi progetti che
esplorano il ruolo dell'arte nella rigenerazione urbana e sociale. Alcuni progetti
sviluppati includono collaborazioni con artisti come Laurie Anderson, Tadashi
Kawamata, Liu Jianhua, e iniziative di recupero urbano come Arte al Forte e
Interaction Napoli 2024 | Sezione Offsite. Attualmente coordina Rinascita, un
programma della Fondazione Made in Cloister ideato con Nonlineare – iniziativa
curatoriale indipendente. Dal 2023 ha lanciato Produrre Futuro, un progetto che
favorisce il dialogo e la collaborazione tra artisti e aziende italiane, creando
opportunità di innovazione e valorizzazione del patrimonio creativo e industriale.
Con un approccio multidisciplinare, il suo lavoro esplora come l'arte possa essere
un motore di cambiamento sociale, culturale ed economico nelle città.
L’evento è promosso dal Club GAMeC – Amici della Galleria d’Arte Moderna e
Contemporanea di Bergamo – e si realizza grazie al generoso supporto di Fineco
Bank - Bergamo, AIDAF - Produrre Futuro e Fondazione MIA.
Si ringrazia GAMeC e le Gallerie che hanno sostenuto il progetto: Gilda Lavia,
Roma; Alfonso Artiaco, Napoli e ADA Project, Roma.
Commenti
Posta un commento