Andric alla Building Gallery dal 10 settembre

Dal 10 settembre al 18 ottobre 2025, BUILDING presenta il secondo capitolo di Ljubodrag Andric. 

Spazi, soglie, un progetto espositivo a cura di Francesco Tedeschi e realizzato in collaborazione 

con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, articolato in due capitoli distinti, ciascuno dedicato alle 

opere del fotografo Ljubodrag Andric (Belgrado, 1965).

Il percorso di mostra, che comprende una nuova selezione fotografica di circa 20 opere dell’artista, si 

snoda su due livelli espositivi di BUILDING GALLERY ed è strutturato in una suddivisione tematica 

progettata in dialogo con l’architettura della galleria.

Il piano terra ospita opere che narrano un susseguirsi di forme architettoniche, esplorando spazi interni, 

esterni e di superficie attraverso differenti soluzioni visive adottate dall’artista.


Il primo piano accoglie invece una selezione di lavori che propongono due differenti nuclei tematici: da 

un lato il tema della soglia, con immagini che raffigurano misteriose aperture o finestre cieche; dall’altro, 

scorci di architetture storiche del territorio italiano, caratterizzate da un’aspirazione alla 

smaterializzazione dell’architettura in pura essenza luminosa. 

Il tema della soglia, nelle fotografie di Andric, assume un valore simbolico di passaggio e di 

trasformazione. Le opere propongono quindi un’esperienza visiva che invita l’osservatore alla 

contemplazione e a un viaggio di riflessione interiore. L’allestimento crea un dialogo coerente tra i due 

filoni e tra i due piani espositivi rafforzando l’idea di passaggio e trasformazione spaziale dell’immagine 

fotografica in immagine assoluta. In questa tappa milanese, secondo capitolo della mostra Ljubodrag 

Andric. Spazi, soglie, luci, le immagini di Ljubodrag Andric scoprono tracce di architetture che rivelano 

qualità organiche, traiettorie imprevedibili e labirintiche in un percorso espositivo in grado di trasformare 

ancor di più l’oggetto architettonico in metafora.

Ljubodrag Andric, nel corso degli anni, ha sviluppato una precisa indagine fotografica che ha per oggetto 

il luogo, in cui la fotografia non si limita a rappresentare, ma diventa veicolo per immagini che sfiorano 

l’astrazione. Le sue opere si distaccano dal soggetto originario, generando un equilibrio tra segno e 

archetipo, dove la fase di elaborazione e post-produzione è essenziale per creare un dialogo tra fotografia, 

pittura e scultura. Attraverso l’architettura, suo soggetto privilegiato, Andric esplora anche ritmi musicali 

e percezioni interiori, fondendo rigore strutturale e vitalità organica.

La mostra Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci è attualmente in corso a Venezia, con il primo capitolo 

del progetto, ospitato presso Palazzo Cini. La Galleria, dal 18 aprile, fino all’8 settembre 2025. Questa 

tappa presenta una selezione di 17 opere che mettono in dialogo le esperienze visive dell’artista maturate 

durante i suoi viaggi in India tra il 2021 e il 2024 con la città lagunare e le sue residenze presso Fondazione 

Giorgio Cini. Il percorso espositivo, in un gioco di rimandi e risonanze, esplora le corrispondenze tra le 

architetture veneziane e quelle indiane in un confronto a distanza tra luci e ombre, mettendo in dialogo 

gli echi delle stratificazioni storiche della città lagunare e le atmosfere intime e sospese del cuore 

dell’India. 

Il progetto espositivo Ljubodrag Andric. Spazi, soglie, luci, è accompagnato dalla 

pubblicazione di due cataloghi, editi da BUILDING editore, e realizzati in collaborazione 

con la Fondazione Giorgio Cini. Il primo volume, dedicato al capitolo veneziano della 

mostra, raccoglie i contributi del curatore della mostra Francesco Tedeschi, 

dell’architetto Renata Codello e di Chiara Casarin, rispettivamente Segretario Generale 

e Responsabile Sviluppo Culturale e Comunicazione di Fondazione Giorgio Cini. Il 

secondo volume, che documenta l’intero progetto espositivo, presenta testi critici del 

curatore Francesco Tedeschi, della Professoressa Marta Braun, storica della fotografia e 

del Professor Andrea Pinotti, esperto di estetica e teoria dell’immagine.









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