Festivaletteratura di Mantova la kermesse dal 3 al 9 settembre

Festivaletteratura Mantova 

29ª edizione 

Anche quest’anno, 300 autrici e autori provenienti da tutto il Mondo si riuniranno tra i palazzi 

storici e le piazze di Mantova in occasione del Festival letterario più longevo d’Italia.

La potenza della letteratura si rivelerà 

guardando alla disperata situazione di Gaza e dell’Ucraina, 

nella capacità di attraversare il tempo portandoci a prendere un caffè con Goldoni

o a scoprire, nel Cinquecentenario di Palazzo Te, i bestsellers del 1525.

E mentre i bambini impareranno a stampare libri, 

i ragazzi a sognare nel Forte di Pietole, 

e il Cimitero di Mantova sarà affollato di lettori e musicisti, 

si parlerà anche di diritti, di amori, di moda, di lingua e di appartenenza.

Ci chiederemo quanto pesa l’Universo, tra lezioni orizzontali, dibattiti sull’overtourism, 

geopolitica dello spazio e visite all’Ecobiblioteca;

ricorderemo Camilleri nel centenario della nascita, 

e non smetteremo mai di emozionarci grazie alla poesia, 

alle storie intramontabili di Agatha Christie, a dj-set e …afterhours per bambini!

Tra gli ospiti di quest’anno

Elizabeth Strout, Roberto Saviano, Adania Shibli, Cecilia Sala, Ocean Vuong, Antonio Scurati, 

Guus Kuijer, Antonio Albanese, Vasco Brondi, Marija Stepanova, Armistead Maupin, Lydie 

Salvayre, Andrea Pennacchi, Teresa Ciabatti, Mariana Enríquez, Jan Brokken, Gad Lerner, 

Omar El Akkad, Jamaica Kincaid, Mieko Kawakami, Alejandro Zambra, Paul Murray, Beppe 

Severgnini, David Almond, Camila Sosa Villada, Melania G. Mazzucco, Didier Fassin

e molti altri.

 

 

3-7 settembre 2025 

www.festivaletteratura.it

Mantova, 24 giugno 2025. La ventinovesima edizione di Festivaletteratura si terrà a Mantova da 

mercoledì 3 a domenica 7 settembre. Quest’anno è più forte che mai il desiderio di ritrovarsi per mettere 

a confronto le storie, lasciare spazio alle idee, trovare parole per leggere e affrontare quello che ci succede 

intorno. Impossibile oggi non sentire il mondo, e tenendo le piazze della città sempre aperte al dialogo e 

all’ascolto, il Festival chiama scrittrici e scrittori dai territori sconvolti dai conflitti e dalle aree attraversate 

da silenziosi o più evidenti sommovimenti. Grazie a loro – e alle altre centinaia di ospiti attesi a Mantova 

– per cinque giorni Festivaletteratura proverà a portare lo sguardo là dove i nostri occhi normalmente non

arrivano, a raccogliere voci che altrimenti non riuscirebbero a farsi udire, a restare vigili e in relazione, 

affidandosi alla letteratura.

Quella 2025 è un’edizione che non rinuncia a pensare al futuro e a tracciare strade per muoversi nei tempi 

che verranno. Lo farà come di consueto coinvolgendo prima di tutti giovani e giovanissimi: sognare forte, 

la residenza poetica e comunitaria che impegnerà per due giorni ragazze e ragazzi al Forte di Pietole a 

immaginare nuovi mondi possibili, è solo l’ultimo degli spazi che il Festival ha aperto per permettere alle 

nuove generazioni di portare nel dibattito la propria energia e questioni, istanze, bisogni a volte trascurati 

o più spesso considerati secondo prospettive ormai logore. Da blurandevù a passports, da words match a 

read more fino alle varie azioni connesse al progetto LAB, è con i più giovani che Festivaletteratura porta 

scrittori e artisti a ragionare di cittadinanza e ambiente, di identità e linguaggi, di partecipazione e accesso 

alla cultura.

La ventinovesima edizione cade peraltro in un anno speciale per Mantova: 500 anni fa apriva il cantiere di 

Palazzo Te, la residenza gonzaghesca suburbana realizzata da Giulio Romano che per il Festival è stata 

ispirazione e sede di molti dei suoi eventi più originali. L’anniversario è una delle occasioni che 

Festivaletteratura coglie per cercare come sempre di rovesciare la prospettiva e tornare a lasciarsi 

stimolare da opere e autori del passato prossimo o dei secoli più remoti. Attraverso percorsi di ricerca che 

privilegiano punti d’osservazione assolutamente inediti, il Festival riporterà l’attenzione sui libri che 

segnarono quel 1525, ma anche sull’attività creativa di Carlo Goldoni a Mantova, sui mille volti di Agatha 

Christie, sul Virgilio più misterico e notturno, in costante tensione con le domande e il sentimento del 

nostro tempo.

UN MAPPAMONDO DELLA NARRATIVA CONTEMPORANEA 

Tracciare mappe che rendono comprensibili spazi altrimenti sconfinati: il Festival propone quest’anno una 

possibile cartografia per orientarsi nel panorama letterario del nostro tempo, attraversando continenti, 

generazioni e generi diversi, prendendo quattro autori come primi punti cardinali.

Dalle periferie di Buenos Aires si presenta Mariana Enríquez, regina del nuovo gotico latino-americano, 

in cui orrore sociale e soprannaturale si fondono senza soluzione di continuità; dalla Scozia torna a 

Festivaletteratura Ali Smith, maestra del romanzo europeo capace di tradurre in letteratura le ansie, le 

speranze e le contraddizioni del nostro tempo; dal Giappone Mieko Kawakami, che con crudezza poetica 

racconta la condizione della donna in una società ancora profondamente patriarcale; dagli Stati Uniti 

giunge infine Ocean Vuong, poeta e romanziere di origine vietnamita, che fonde memoir e finzione in una 

potente visione della diaspora asiatica e dell'identità queer in America.

Ma se le mappe servono anche per essere messe in discussione, a disegnare una cartografia eterodossa 

ci aiutano Jamaica Kincaid, esponente di punta della letteratura postcoloniale che ha esplorato i temi del 

colonialismo, dell'identità e della resistenza; Adania Shibli, scrittrice palestinese che narra la violenza 

dell'occupazione e le sue cicatrici; ed Elgas, giovane narratore e saggista senegalese, che con una prosa 

tagliente e ironica affronta questioni come il razzismo, il movimento decoloniale, l’identità e 

l'immigrazione.

Sfidare le convenzioni significa anche ridefinire i confini del genere e dell'identità, come dimostrano due 

scrittori di generazioni diverse, uniti dalla capacità di trasformare l’esperienza dei margini in materia 

letteraria universale: Armistead Maupin, autore di riferimento della letteratura americana degli ultimi 

decenni e leggendario cronista della San Francisco queer degli anni Settanta e Ottanta, e l’argentina 

Camila Sosa Villada, che nei suoi romanzi attinge dalle sue esperienze di donna transgender per 

trasformare episodi di vita vissuta in narrazioni universali. Sempre dal continente americano arrivano tre 

delle voci letterarie più attese di questa edizione: il premio Pulitzer Elizabeth Strout, che torna al Festival 

dopo quasi un decennio; il talentuoso Nathan Hill, considerato da John Irving “il miglior giovane scrittore 

della narrativa americana”; e il poeta e romanziere cileno Alejandro Zambra, senz’ombra di dubbio uno 

degli autori più rappresentativi della letteratura latinoamericana contemporanea.

La mappa europea di questa edizione è complessa e stratificata, ma non possiamo non partire dai Paesi 

Bassi, perché il focus "La scoperta dell'Olanda", organizzato con il sostegno della Fondazione olandese

per la Letteratura e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, porterà al Festival 

una nutrita compagine di otto autori e autrici nederlandesi. Tra questi ci saranno due maestri del reportage 

narrativo come Jan Brokken e Frank Westerman, la filosofa e narratrice Eva Meijer e il decano della 

letteratura per ragazzi Guus Kuijer. Allargando lo sguardo verso Est va segnalata la presenza di Marija 

Stepanova, russa esiliata a Berlino che fonde poesia e prosa interrogando memoria e storia; mentre 

dall’Irlanda arriva, fresco vincitore del Premio Strega Europeo, Paul Murray, autore di un grande affresco 

narrativo ironico e commovente. La finalista al T.S. Eliot Prize Polly Clark parteciperà al festival nella 

doppia veste di poeta e narratrice che esplora con sensibilità i confini tra umano e naturale; mentre dalla 

Svizzera arriveranno Pascale Kramer e Lukas Bärfuss, i cui libri si caratterizzano per un’osservazione 

acuta e senza sconti della condizione umana nell’apparente quiete dell’Europa centrale. A loro si 

aggiungono Jan Grue, scrittore e accademico norvegese che nel suo saggio memorialistico riflette sulla 

propria disabilità, interrogando i confini tra normalità e diversità; la catalana Irene Solà, che reinventa il 

rapporto tra umano e naturale con una prosa poetica e tellurica; e Fatma Aydemir, che dalla Germania 

racconta la complessa esperienza migratoria turco-curda.

La cartografia del Festival si completa con la costellazione di narratori e narratrici italiani: Antonio Scurati, 

che torna al Festival dopo avere concluso la monumentale pentalogia dedicata al fascismo; Roberto 

Saviano e Teresa Ciabatti, che si confrontano su due storie in cui la condizione femminile si scontra con 

il mondo fortemente maschile della criminalità organizzata; Marcello Fois e Carlo Lucarelli, che 

confermano il loro talento romanzesco tra misteri e saghe familiari; Nadeesha Uyangoda e Mario Desiati, 

che parleranno di radici e spaesamenti, appartenenza e movimento, dalla Puglia allo Sri Lanka. Laura Imai 

Messina e Carmen Gallo indagheranno il potere curativo che talvolta possono avere le parole, mentre 

Rosa Matteucci e Violetta Bellocchio si confronteranno sugli intrecci tra vita e letteratura, esplorando 

come l'esperienza personale si trasformi in materia narrativa. E ancora vanno segnalati due esordi 

letterari: quello dell'attore Antonio Albanese, alle prese con una storia familiare tenera e picaresca, e 

quello del comico Stefano Rapone, che ha saputo portare nei suoi racconti l’ironia e il talento per 

raffigurare il grottesco tipico del suo lavoro sul palco.

 

IL MONDO VISTO DA GAZA 

L’abitudine all’orrore crea assuefazione. È questo che rende la voce degli scrittori e delle scrittrici così 

necessaria se vogliamo evitare che il flusso incessante di notizie e immagini dai contenuti intollerabili ci 

alleni all'indifferenza. Il tentativo di trovare le parole per sfuggire alla trappola della rassegnazione, in 

questa edizione parte inevitabilmente da Gaza, che sarà al centro degli interventi al Festival di due degli 

esponenti di maggior rilievo della letteratura palestinese contemporanea, Adania Shibli e Atef Abu Saif, 

così come del confronto tra Gad Lerner e il giornalista e romanziere egiziano-canadese Omar El Akkad, 

autore di un pamphlet contro la deumanizzazione del popolo palestinese nel conflitto in corso. Lo storico 

israeliano Ilan Pappé, tra i massimi esperti di storia del Medio Oriente e voce critica delle politiche di 

occupazione e pulizia etnica dello stato di Israele, ci aiuterà a ricostruire il percorso storico che ci ha 

portati al momento attuale, mentre la giornalista Cecilia Sala parlerà delle testimonianze raccolte dopo il 

7 ottobre in Medio Oriente, raccontando contraddizioni e scontri che si verificano anche all’interno delle 

comunità arabe e israeliane.

Il Festival non dimentica un’altra grande ferita aperta dei nostri tempi: la guerra russa in Ucraina. Ne 

parleranno Yaroslav Trofimov, capo della redazione esteri del Wall Street Journal, che ricollega la tragica 

storia ucraina degli anni Trenta a quella di oggi, e Katerina Gordeeva, giornalista esiliata russa che ha 

raccolto le testimonianze di persone colpite dalla guerra e incontrate nei centri rifugiati in Ucraina, Russia 

ed Europa.

La letteratura racconta anche come la guerra trasformi persone, relazioni e società diventando memoria 

collettiva: Ivica Đikić ed Elvira Mujčić torneranno sulla strage di Srebrenica a trent’anni di distanza; la 

giovane giornalista Jo Meg Kennedy, autrice del reportage scelto dalle giurie di Meglio di un Romanzo 

2024, ripercorrerà la vicenda di Radio Fresh FM, piccola emittente indipendente siriana nella tragica 

parabola della guerra. Della comune esperienza delle guerre viste unicamente attraverso gli schermi, da 

spettatori impotenti di immagini belliche che via via si sommano, parleranno invece le filosofe Rossella 

Prezzo e Giorgia Serughetti e la scrittrice Maria Nadotti.


LE VIE DELL’ASIA 

L'Asia oggi detta i ritmi dell'economia, plasma nuove tecnologie, produce immaginari che conquistano il 

Pianeta. Per comprendere cosa si muove in questo sterminato e policentrico spazio, il Festival partirà dal 

Giappone accogliendo quest’anno due importanti esponenti della sua narrativa contemporanea: Mieko 

Kawakami, i cui romanzi indagano le vite quotidiane delle donne giapponesi di oggi, e Ayase Maru, 

rappresentante dell'anima più weird della letteratura nipponica, i cui racconti strizzano l'occhio ai manga 

e al fantastico per riflettere sulla condizione femminile.

Il viaggio nel continente asiatico prosegue in Corea, la cui produzione artistica e culturale, negli ultimi dieci 

anni, ha vissuto un momento di successo internazionale: al Festival sarà presente Lee Kkoch-nim, 

amatissima dai giovani lettori e lettrici per l’approccio diretto ai dilemmi adolescenziali.

La chiave letteraria non sarà però la sola con cui il Festival si avvicinerà all'Asia: diverse voci ci 

racconteranno a quali grandi processi oggi in atto dobbiamo prestare attenzione se vogliamo capire come 

sarà il mondo di domani. Alessandro Aresu spiegherà perché la corsa tecnologica all'intelligenza 

artificiale sta spostando sempre più gli equilibri economici, industriali e geopolitici del mondo verso l'Asia 

in generale, e verso la Cina in particolare. L’architetto e designer Aldo Cibic, che da anni vive e lavora in 

Cina, ci parlerà di Shanghai, città-mondo simbolo delle profonde trasformazioni del paese. Matteo 

Miavaldi si concentrerà su quella che è probabilmente la potenza emergente più misconosciuta e 

fraintesa, l'India, smontando miti e stereotipi di un paese pieno di contraddizioni. 

Dalle schegge della diaspora asiatica – in Italia e non solo – nascono altre storie, in cui vissuti di 

sradicamento e ricerca di nuova identità si mescolano con memorie ed echi delle culture d’origine. Con lo 

spettacolo The Tamilization, l'artista e performer Ahilan Ratnamohan metterà in scena il racconto di 

come abbia imparato la lingua dei suoi genitori una volta diventato adulto, in un percorso che si muove tra 

la perdita e la riconquista delle proprie origini. Una riflessione che risuona nel lavoro di altre tre ospiti, le 

cui storie (personali e letterarie) rappresentano ponti fra l’Italia e diversi paesi asiatici: la scrittrice italiana 

originaria dello Sri Lanka Nadeesha Uyangoda, la narratrice italo-giapponese Naomi Abe e la fumettista 

cinese Yi Yang.

FESTIVALETTERATURA 1525 E ALTRI CLASSICI 

Nel 1525 Giulio Romano apriva il cantiere di Palazzo Te, dimora per l’onesto ozio del giovane Federico II 

Gonzaga, e per celebrarne i cinquecento anni, Festivaletteratura torna a quel 1525 provando a immaginare 

quali autori e libri avrebbero acceso il confronto se il Festival si fosse tenuto quell’anno, cercando di 

restituire la temperie culturale in cui nasceva il Palazzo, quando l’industria editoriale era agli albori e 

ancora non era stata compresa la sua portata rivoluzionaria. 

Michele Lodone racconterà il De servo arbitrio di Martin Lutero, che nel 1525 ribatté al De libero arbitrio

di Erasmo da Rotterdam, accendendo una delle più aspre polemiche filosofiche e teologiche del 

Cinquecento sulla libertà dell’anima. Matteo Motolese parlerà di Pietro Bembo e le sue Prose della volgar 

lingua, testo capitale per la lingua italiana. Emanuele Lugli affronterà il Libro de natura de amore di Mario 

Equicola, segretario di Federico II Gonzaga, mentre Tommaso Braccini guarderà alle riedizioni dei classici

attraverso l’edizione Giunta 1525 delle Commedie di Aristofane.

L’onda rinascimentale si prolungherà nel racconto tra arte e filosofia della Firenze dell’età di Lorenzo il 

Magnifico condotto da Emanuele Lugli, nell’attenzione all’antichità che accomuna la celebrazione delle 

gesta di Alcibiade di Ilja Leonard Pfeijffer e nell’appassionato resoconto delle avventure che hanno 

permesso alle opere latine e greche di arrivare fino a noi compiuto da Tommaso Braccini. In Biblioteca 

Teresiana, Mariano Tomatis parlerà di trattati di magia, mentre Giulio Busi svelerà il grande patrimonio 

di libri ebraici mantovani del XVI e XVIII secolo. In questo contesto torna anche la Notte Virgiliana, 

annullata lo scorso anno a causa del maltempo. L’omaggio al Virgilio epico e misterico portato dalla 

Compagnia della Lettura e da Luca Scarlini, attraverso le letture dei suoi versi e delle pagine degli autori 

che tra Otto e Novecento ne hanno rielaborato il mito, conquista lo spazio del nuovo Museo Virgilio a 

Palazzo del Podestà.


GOLDONI A MANTOVA 

“L’aria di quel luogo paludoso non mi si confaceva”, scriveva Carlo Goldoni (1707-1793) nelle sue 

Memorie; eppure i soggiorni a Mantova del commediografo veneziano, perlopiù confinati nell’aneddotica 

locale, segnarono un periodo cruciale nella sua affermazione. Alloggiato alla locanda della Fragoletta, a 

pochi passi dal Teatro Vecchio di cui restano pochissime tracce, tra il 1748 e il 1750 Goldoni portò in scena 

a Mantova per la prima volta ben sei commedie della sua monumentale produzione: L’uomo prudente, Le 

femmine puntigliose, Il bugiardo, Pamela o La virtù premiata, L’adulatore e La bottega del caffè.

Per rivivere questa importante vicenda della drammaturgia europea, il Festival festeggia la riapertura del 

Teatro Bibiena con un omaggio al genio goldoniano e a una parte non marginale nella biografia dell’autore. 

Brani tratti dalle commedie nate a Mantova saranno il fulcro della conferenza-spettacolo di Luca Scarlini

Chi è di scena, un divertente itinerario tra copioni, musiche, memorie, dialoghi scoppiettanti e graffianti 

satire sociali forte delle interpretazioni degli attori teatrali Giovanni Franzoni e Maria Grazia 

Mandruzzato.

Nell’elegante spazio della Sala Piermarini, sopra l’atrio del Teatro Scientifico Bibiena, per cinque giornate 

avrà sede un Caffè Goldoni: grazie a un’installazione multimediale ricca di documenti, libretti d’opera, 

miscellanee ed edizioni storiche provenienti dalla Biblioteca Teresiana, dall’Archivio di Stato di Mantova, 

dalla Biblioteca di Studi Teatrali - Casa Goldoni di Venezia e da altrettanti fondi teatrali, verrà raccontata 

la presenza del commediografo nella città teatro di prova per testi che poi spopolarono anche altrove. 

E come in ogni caffè letterario, non mancheranno momenti di animazione: da mercoledì a domenica, per 

un’ora al giorno, gli attori dell’Accademia Teatrale “Francesco Campogalliani” terranno una lettura 

scenica de La donna bizzarra, unica tra le commedie di Goldoni ambientata a Mantova. La Sala sarà anche 

il punto di partenza di un percorso curato da Stefano Scansani alla scoperta dei teatri mantovani del 

centro storico e il luogo in cui Pino Costalunga porterà bambini e famiglie a conoscere l’infanzia e 

l’adolescenza di Carlo Goldoni, in un tripudio di calli, marionette e maschere della Commedia dell’Arte.

CHRISTIE E I SUOI CLAN 

Non c’è Festival che non indaghi crimini e delitti, e questa edizione delizierà i buongustai del giallo con un 

occhio di riguardo agli scritti e alla fortuna letteraria di Agatha Christie (1890-1976). Donna sfuggente, 

considerata “la più grande autrice di bestseller dopo Shakespeare e la Bibbia”, con miliardi di copie 

vendute nel Mondo e numerosi adattamenti cinematografici, la Regina del giallo è sempre più riconosciuta 

come un apice della narrativa mondiale del Novecento. A Lucy Worsley, popolarissima autrice di podcast 

e programmi per BBC radio, spetterà il compito di ricostruire con Luca Crovi la biografia di Christie, 

avvolta da un’aura di segreti e non detti, memorie familiari e di guerra, viaggi, anticonformismo ed 

emancipazione. Lo stesso Crovi chiamerà a raccolta autrici e autori fortemente legati all’opera della 

scrittrice come Alessia Gazzola, Bianca Pitzorno, Franco Forte e Antonio Moresco per meglio definire i 

contorni della sua opera, mentre, in una conferenza-spettacolo sulle tracce di Poirot, Miss Marple e altri 

leggendari investigatori, Luca Scarlini racconterà il misconosciuto rapporto tra l’autrice e l’Italia.

Ma il programma 2025 lambirà molti altri luoghi e tempi del mistero, con un occhio particolare all’Italia: 

l’intervento dell’attore e scrittore Andrea Pennacchi, nel suo esordio da giallista, racconta di un giovane 

William Shakespeare in trasferta nella Repubblica di Venezia, mentre il dialogo tra due astri del giallo quali 

Alessia Gazzola, Samantha Bruzzone e Marco Malvaldi verterà sulla serialità come chiave di volta della 

letteratura di genere. In una provincia apparentemente sonnacchiosa, costellata di borghi e misteri, 

troveremo anche Chiara Valerio e Stefano Tofani con i loro ultimi romanzi e lo stesso Tofani insieme ad 

Alessia Rossi immerso nei segreti della nebbia, mentre Luca Crovi e l’illustratore Federico Maggioni si 

muoveranno tra le tombe (e le anime) del Cimitero Monumentale di Mantova.

INCANTI, DISINCANTI E ALTRE VICISSITUDINI AMOROSE 

L’amore è il tema letterario per eccellenza: poesie, favole, romanzi hanno contribuito nei secoli a 

canonizzare codici, a definire ruoli, a insegnarci la passione e le sofferenze, la seduzione e l’abbandono, le 

parole giuste e quelle sbagliate. Ma quanto ci condizionano le rappresentazioni letterarie dell’amore? 

Quanto questi modelli ci portano a pretendere cose che la vita non può darci? Carolina Bandinelli e 

Giorgia Tolfo si porranno questi interrogativi insieme a Roberto Camurri e Irina Turcanu in due incontri


dedicati all’incanto e al disincanto amoroso e a come la letteratura abbia interpretato ed eternato lo spirito 

di un’epoca e le sue convenzioni sociali attraverso il racconto di innamoramenti e abbandoni. L’amore 

torna prepotente in alcuni incontri con ospiti internazionali come Elizabeth Strout, Nathan Hill, Camila 

Sosa Villada, Michel Jean e Pascale Kramer. Amori pieni di luce ribelle sono quelli narrati da Alessio 

Arena e Sabrina Efionayi; amori inespressi e inesprimibili quelli che animano l’incontro tra Giorgia Tolfo

e l’autrice di graphic novel Bianca Bagnarelli, mentre Eleonora Daniel e Riccardo Meozzi misureranno 

l’amore all’interno dello spazio del matrimonio, e Silvia Pelizzari mostrerà come agiscono il ricordo e la 

rimozione nella ricostruzione di una (auto)biografia amorosa. Sulle nuove frontiere del desiderio e 

dell’erotismo nei territori digitali si confronteranno invece Daniele Vaschi e Sofia Torre.

Amori è anche una delle parole scelte per i words match 2025: ragazze e ragazzi coinvolgeranno nella 

loro discussione Michela Panichi e Giulia Muscatelli. E di amore come scoperta di sé, del proprio corpo, 

dei propri desideri nella tumultuosa fase dell’adolescenza parleranno la stessa Michela Panichi con Giulio 

Macaione e Alessandro Barbaglia con Giovanni Scarduelli, in due appuntamenti per i giovanissimi.

SCRIVERE DI MODA 

Vestirsi è raccontarsi e gli abiti sono stati e continuano a essere oggetto di letteratura, capaci di restituire 

l’atmosfera di un’epoca, lo spirito della società, il carattere di una persona. Scrivere di moda è stata altresì 

l’occasione per molte donne di intraprendere una carriera altrimenti preclusa.

Alla lunga relazione tra moda e letteratura il Festival dedicherà questioni di stile, una serie di tre incontri 

curati dalla scrittrice Olga Campofreda. Michela Dentamaro e Manuela Soldi si occuperanno delle 

pioniere del giornalismo di moda che tra fine Ottocento e inizi Novecento hanno inventato un genere 

emancipandosi faticosamente da un ruolo subalterno in un sistema editoriale maschilista. Maria Luisa 

Frisa e Davide Coppo si confronteranno sui racconti di moda per mostrare come la letteratura ha saputo 

e sa restituire, con puntualità ed efficacia, le trasformazioni culturali e i movimenti profondi nel corpo della 

società. Marcella Terrusi e Jennifer Guerra si soffermeranno su come nei libri per l’infanzia gli abiti 

abbiano definito il profilo di figure ribelli e trasformare in vere e proprie icone femministe personaggi come 

Pippi Calzelunghe o Mary Poppins.

Due protagoniste dello stile e della moda italiana – Patrizia Sardo Marras e Carla Sozzani –

ripercorreranno la loro straordinaria biografia, tra ideali, professione e incontri. A marchi e contraffazioni 

sarà dedicato un accento con Carlo Belfanti e Manuela Soldi, mentre di sgargianti abiti di carta disegnati 

per piccole dolcezze parlerà Olimpia Zagnoli intorno alla sua personale collezione di caramelle.

VISSI D’ARTE 

Diversi incontri sveleranno i vissuti di artiste e artisti, critici o semplici testimoni per rileggere attraverso 

saggi, carteggi e memoir il rapporto, a volte inscindibile, tra vita e arte.

Si partirà dalla testimonianza dello storico olandese Willem-Jan Verlinden, curatore di un’edizione critica 

delle lettere tra Van Gogh e le sorelle: una corrispondenza emotiva che rivela quanto affetti familiari 

rimasti nell’ombra incisero profondamente sulla vita del celebre pittore. Le biografie della pittrice 

modernista statunitense Florine Stettheimer e dell’iconica diva Diana Karenne, raccontate da Eloisa 

Morra e Melania G. Mazzucco, evidenziano invece la forza anticipatrice di due vite sopra le righe, in grado 

di affermarsi beffando pregiudizi di genere, sesso e classe sociale. E si guarderà anche al rivoluzionario 

approccio critico di Francesca Alinovi, agitatrice culturale nella Bologna degli anni Settanta e Ottanta al 

cui profilo avanguardistico, spento dal suo assassinio a soli 35 anni, verrà ridata giusta rilevanza da Giulia 

Cavaliere con Francesco Spampinato e Nicolò Porcelluzzi.

Vivere d’arte significa riconoscere i debiti profondi nei confronti di chi ha costituito un punto di 

riferimento: al Festival un attore come Andrea Pennacchi racconterà il suo nume tutelare William 

Shakespeare; Pino Costalunga due illustri veneziani come Carlo Goldoni e Giacomo Casanova; Lydie 

Salvayre le amatissime Colette, Virginia Woolf, Djuna Barnes, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann e 

Sylvia Plath; mentre Lella Costa restituirà nel suo accento il breve profilo di donne che nel tempo si sono 

passate idealmente il testimone contribuendo al progresso di tutti. 

Lo straordinario lavoro di artisti che in ogni campo hanno animato il mondo culturale italiano in uno dei 

suoi periodi più floridi, fra gli anni Cinquanta e anni Settanta, a cavallo delle grandi trasformazioni del


boom economico, sarà al centro dell'incontro, condotto da Neri Marcorè, fra l’esperta di design Chiara 

Alessi, la storica Michela Ponzani e lo scrittore Francesco Piccolo.

Sabato 6 settembre, Luca Crovi ricorderà infine l’inestimabile eredità letteraria e artistica di Andrea 

Camilleri (1925-2019) nel giorno esatto in cui verrà celebrato in tutta Italia il centenario della nascita dello 

scrittore siciliano, rivivendo insieme a Lella Costa e a Carlo Lucarelli – a partire dai materiali conservati 

presso l’Archivio di Festivaletteratura – il memorabile incontro con i lettori che Camilleri tenne al Festival 

nel lontano 1998.

 

GEOGRAFIE DELL’ANTROPOCENE 

Territori naturali da preservare, territori urbani in continua metamorfosi, territori agricoli che diventano il 

pettine dove arrivano tutti i nodi delle crisi globali: quest'anno il Festival dedicherà particolare attenzione 

a mappare le trasformazioni delle geografie umane e naturali causate da uno sviluppo incontrollato e dai 

cambiamenti climatici. A guidarci sarà lo spirito con cui due grandi autori internazionali, l’antiguo-

barbudana Jamaica Kincaid e il nederlandese Frank Westerman, sono partiti per esplorare l’estrema 

periferia del mondo, portandoci a riflettere sul nostro rapporto con gli ambienti estremi e gli ecosistemi 

fragili. Con il climatologo Luca Mercalli compiremo un affascinante viaggio nel tempo, dall'ultima 

glaciazione ai giorni nostri, mostrando come l’Italia sia sempre stata teatro di trasformazioni profonde, 

accelerate drammaticamente negli ultimi decenni dall'impatto delle attività umane sul sistema climatico 

globale. Mercalli si confronterà anche con la sociologa Anne-Claire Defossez, autrice di una ricerca sulla 

rotta migratoria alpina, e con Sabrina Rossi Montegrandi dell'Agenzia France Presse, per analizzare come 

il riscaldamento globale spinga ogni anno milioni di persone a scappare dai propri luoghi di origine. E se di 

migrazioni si parla, non si può non guardare a Lampedusa, da secoli luogo di passaggio e frontiera fra 

Africa e Europa. Il giornalista Luca Misculin ripercorrerà in un incontro la storia umana dell'isola, 

ricostruendo le affascinanti vicende di questo piccolo pezzo di terra, da millenni snodo e crocevia in mezzo 

al Mediterraneo.

La crisi climatica rivela la sua natura sistemica intrecciando emergenze apparentemente distanti: il 

riscaldamento globale, lo sfruttamento delle risorse, le disuguaglianze sociali e i nuovi flussi migratori. Di 

questa complessità stratificata dell'antropocene parleranno il fumettista Roberto Grossi e il giornalista 

Stefano Liberti, mentre Francesca Cicculli e Stefania Prandi ne offriranno un esempio concreto 

raccontando la loro inchiesta sullo sfruttamento dei lavoratori sikh nelle campagne di Latina. Le terre 

dell’estremo Nord saranno protagoniste nell’incontro con lo scrittore canadese di origine inuit Michel 

Jean, nella collana di Luigi Guarnieri sulle spedizioni artiche e nello spettacolo Lo Sciamano di ghiaccio, 

che metterà in scena con suoni e immagini la metamorfosi rapida, a volte crudele, che la Groenlandia e la 

cultura inuit hanno subito negli ultimi cinquant’anni. 

L'antropologo Matteo Meschiari ci parlerà delle oltre cento mappe preistoriche, etniche e tribali 

provenienti da tutto il mondo e da lui raccolte in dieci anni di ricerche; mentre sulle rappresentazioni 

statistiche di territori e società interverrà Linda Laura Sabbadini, già direttrice dell’Istat. Dagli sterminati 

spazi del Nordamerica partirà l'incontro tra lo storico Marco Sioli e l'esperto di foreste Giorgio 

Vacchiano, sulle tracce del grande naturalista John Muir, fondatore del movimento ecologista moderno. 

Un nuovo patto politico multispecie per la salvaguardia dell’ecosistema terrestre sarà proposto da Eva 

Meijer, in dialogo con Marco Filoni. 

Nella complessa dialettica tra paesaggio naturale e “costruito” si inseriranno gli incontri con Antonio De 

Rossi, Giovanni Bellotti ed Emanuele Quinz, Claudio Bertorelli e Felice Cimatti. La giornalista Sarah 

Gainsforth affronterà il tema della crisi abitativa, mentre in un dibattito Oxford Style si discuterà di 

turismo e overtourism, con la stessa Gainsforth, Giacomo Maria Salerno, Stefano Ravelli e Simona 

Franzoni. Tornerà infine alla tenda degli accenti la serie territori resilienti dedicata agli ecosistemi 

acquatici e alle risorse idriche, con gli interventi di Giorgio Vacchiano, Marco Bartoli e Gianluca Ruggieri.

IL SUONO SI FA MUSICA 

Negli anni Settanta, la compositrice Pauline Oliveros sviluppa il deep listening, una pratica di ascolto 

profondo che invita all’attenzione per i suoni musicali, ma anche di tutto l'ambiente acustico circostante. 

Dal laboratorio in cui Diana Lola Posani, allieva di Oliveros, guiderà i partecipanti a catturare l’intera


materia vibrante del mondo che ci circonda, prenderà idealmente avvio il percorso musicale e sonoro di 

questa edizione di Festivaletteratura.

Dall'ascolto profondo alla comprensione storica del linguaggio musicale il passo è breve. Il musicologo 

Giovanni Bietti, maestro della divulgazione musicale, ci mostrerà come certe opere riescano ancora oggi 

a parlarci, mantenendo intera la loro forza comunicativa attraverso i secoli. 

Tre lavagne saranno dedicate alla musica e ai collegamenti imprevedibili tra le tante sue espressioni, e se 

lo stesso Bietti ci guiderà alla scoperta dei canoni e delle strutture della musica classica che riemergono, 

trasformati ma riconoscibili, nella musica pop contemporanea, il musicista e performer Ariele Frizzante

racconterà come l’algoritmo e le nuove forme di fruizione hanno “liquefatto” i gusti musicali. Infine Enrico 

Gabrielli, poliedrico musicista e fondatore dei leggendari Calibro 35, spiegherà come viene composta la 

musica nelle serie TV. Sempre Gabrielli e il cantautore Michele Bitossi parleranno del loro approdo alla 

narrativa dopo anni di intensa carriera musicale, mentre Vasco Brondi, tra i capostipiti dell’indie italiano, 

racconterà il suo pop “impopolare”, capace come pochi altri di cogliere il presente. Nel filone più 

sotterraneo della musica troviamo l'antropologo Gennaro Ascione e il duo Napoli Segreta, che ci 

guideranno alla scoperta della musica napoletana più lontana dai cliché attraverso le sottoculture 

danzerecce della città dagli anni Settanta a oggi.

Nella dimensione del live, il Festival presenta Antonella Ruggiero, storica voce dei Matia Bazar che, nello 

scenario unico del Cimitero monumentale, ci condurrà in un viaggio sonoro tra musica sacra, pop, jazz e 

prog, e l’esplorazione della Groenlandia per canti e immagini compiuta da Lo sciamano di ghiaccio.

Passando a note più leggere tornano i DJ set di Volume!, che ogni sera metteranno in subbuglio Piazza 

Alberti, la piazza cuore del Festival, dove alla console si alterneranno il DJ e produttore Bruno Bellissimo, 

il performer e maestro del (non)karaoke Ariele Frizzante e il duo Napoli Segreta.

STORIE DI SPORT 

Uno degli sforzi del Festival è cercare sempre angolature inedite per raccontare lo sport. Per centrare 

questo obiettivo, l’edizione 2025 si affida innanzitutto a James Montague, scrittore e giornalista inglese, 

che nei suoi libri ha posto l’attenzione sulla cultura calcistica in Medio Oriente e sulle molteplici forme che 

assume il tifo organizzato nelle diverse latitudini. 

Lo sport come occasione per restituire senso di appartenenza ai giovani che vivono nelle periferie più 

problematiche sarà invece al centro di un incontro con il fotografo Simone Carolei, l’ex campione della 

Virtus Bologna Massimo Antonelli, la scrittrice Sabrina Efionayi e il giornalista Federico Buffa

sull’esperienza emblematica dell’associazione Tam Tam Basket di Castel Volturno, che ha consentito a 

numerosi ragazzi di origine nigeriana di accostarsi al basket e sfuggire a un destino senza prospettive.

Di corpi nello sport, e in particolare del corpo delle donne nello sport, parleranno la scrittrice Nadeesha 

Uyangoda e l’ex-nuotatrice Cristina Chiuso, primatista italiana ed ex capitana della nazionale, indagando 

il tema del rapporto tra corpo e pratica sportiva e provando a capire che cosa avvicina le esperienze di 

persone comuni a quelle dei grandi atleti.

LA FISICA DELLE MERAVIGLIE 

La nostra innata propensione a interrogare l’Universo trova posto nel programma della ventinovesima 

edizione con storie scientifiche che risvegliano il nostro stupore e ci fanno capire come la scienza, in modi 

a volte inaspettati, continui a rappresentare la parte più nobile del nostro intelletto. Guardando 

all’astrofisica e alle sue connessioni con la religione, filosofia, arte e letteratura, il cosmologo e divulgatore 

scientifico Roberto Trotta dialogherà con la giornalista Elisabetta Tola sul ruolo che l’osservazione del 

firmamento ricopre nella storia dell’umanità, quella stessa osservazione che alimenta interrogativi come 

quelli dello stesso Trotta nella lavagna dedicata alla possibilità di calcolare il “peso” dell’universo. Guido 

Tonelli, fisico del Cern di Ginevra tra gli scopritori del bosone di Higgs, parlerà invece del vuoto come 

protagonista di un avvincente romanzo cosmico.

La fisica è costellata di “scoperte dell’acqua calda” che non smettono di stupirci, come il cosiddetto effetto 

Mpemba, fenomeno noto dall’antichità secondo cui una data quantità di acqua calda, esposta alla 

medesima temperatura esterna, solidifica prima di quella fredda: Marco Malvaldi appronterà una


brillante conferenza-spettacolo intorno a questo prodigio che lascia ancora di stucco grandi e piccoli 

scienziati.

Come ci insegna Galileo, non esiste linguaggio scientifico che non abbia nella matematica il suo alfabeto: 

Chiara Valerio cercherà ancora una volta di decifrarlo davanti alla lavagna, muovendosi tra formule, 

equazioni impossibili e problemi pieni di charme, mentre Pietro Minto si destreggerà tra calcoli binari e 

teorie dell’informazione sempre più sofisticate ragionando sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle 

nostre ricerche su internet. 

Con lo sviluppo della meccanica quantistica, che cosa accadrà nel mondo dell’informazione quando 

computer che obbediscono alla logica dei quanti soppianteranno gli attuali calcolatori? Partendo da qui, il 

fisico Simone Montangero parlerà di computer impossibili e capacità di calcolo inimmaginabili. Gianluca 

Ruggieri proverà a districarsi insieme a Giorgio Vacchiano nel dibattito sulla crescente domanda di 

energia, come pure sulla percorribilità del passaggio alle fonti rinnovabili, mentre il giornalista scientifico 

Emilio Cozzi guarderà alla corsa allo spazio come target sempre più strategico delle nostre economie. 

LE PAROLE FEMMINISTE 

Il femminismo ha una lunga e luminosa storia. In un momento in cui spopolano influencer maschilisti e si 

manifestano fenomeni come quello della subcultura incel, è più che mai necessario tornare a idee, scritti, 

vite di scrittrici, filosofe e artiste che hanno cercato di sovvertire le convenzioni sociali abbattendo 

stereotipi, mettendo in discussione ruoli maschili e femminili, affermando nuove forme di relazione e di 

pratica politica.

Il pensiero delle donne ha saputo essere dirompente, come mostreranno Annarosa Buttarelli 

ripercorrendo la tradizione mistica e di pensiero delle donne o Lidia Ravera e Vanessa Roghi, che 

rivivranno la fervida stagione femminista degli anni Settanta. Su come il femminismo abbia avviato un 

ripensamento dei ruoli di genere anche in alcune “avanguardie” maschili, discuteranno Daniele Bassi e 

Giuseppe Burgio, sempre con Lidia Ravera, a partire dall’antologia L’antimaschio uscita in quegli anni.

Il percorso femminista incrocerà anche l’ottantesimo anniversario dell’introduzione del voto alle donne in 

un accento con Benedetta Tobagi, e ancora più indietro, con Simona Feci, i processi del Seicento a mogli 

avvelenatrici. Con Adriana Valerio e Giusi Quarenghi, infine, si parlerà di donne della Bibbia, rovesciando 

letture tradizionali che hanno contribuito alla formazione di modelli femminili subalterni.

Femministe sono le scelte di vita, le carriere e le opere di autrici come Susan Sontag, intellettuale radicale 

e “scrittrice testardamente non specializzata” che verrà raccontata da Maria Nadotti, Lidia Ravera e 

Francesca Sforza, o di donne che grazie all’arte hanno saputo affermare la propria libertà come Diana 

Karenne e Florine Stettheimer, messe in dialogo da Melania G. Mazzucco ed Eloisa Morra. 

Uno sguardo contemporaneo sulla condizione della donna e l’oppressione esercitata da società 

irriducibilmente maschiliste sono presenti in molte autrici internazionali come Mieko Kawakami, Ayase 

Maru, Irene Solà, Fatma Aydemir e Pascale Kramer, che con le loro parole esploreranno i rapporti di 

potere, la persistenza dei ruoli di genere, le evoluzioni contraddittorie nelle relazioni tra i sessi.

LA DIMENSIONE UMANA 

Tra guerre disumanizzanti e tecnologie pervasive, migrazioni laceranti e crisi di paradigmi millenari, cosa 

qualifica ancora il nostro essere umani? “Basta che esista una sola persona degna di essere chiamata tale 

per poter credere negli uomini, nell’umanità”, scrisse Etty Hillesum, giovane autrice olandese uccisa nei 

campi di sterminio nazisti di cui parlerà a Mantova Judith Koelemeijer insieme a Chiara Valerio. Partendo 

dal suo esempio e da molte altre angolazioni, il Festival sarà un cantiere di riappropriazione della 

dimensione umana, avviando un dialogo tra attualità e neuroscienze, storia e antropologia, filosofia e 

spiritualità, forte di resoconti come quello degli antropologi Didier Fassin e Anne-Claire Defossez, 

impegnati lungo i confini alpini tra Francia e Italia a registrare le biografie di migranti provenienti da 

Afghanistan, Iran, Siria, Maghreb e Africa subsahariana; o come quelli della Rotta balcanica tracciati dai 

reporter Christian Elia e Maurizio Pagliassotti, o ancora, delle riflessioni sulle carceri dell’antropologa

Francesca Cerbini, per certi versi complementari al confronto sulla giustizia riparativa con Marcello 

Bortolato e Lorenzo Sciacca.


Un ritorno alla dimensione umana non può escludere l’economia, soprattutto quando si parla di crescenti 

divari sociali, scriteriati sfruttamenti delle risorse naturali e smisurati accumuli di ricchezza che 

minacciano un’etica del bene comune, come mostreranno nei loro interventi l’economista Stefano 

Zamagni e lo storico Guido Alfani.

Quando si tratta di descrivere cosa sia “umano”, psicologia, medicina, filosofia, neuroscienze e tecnologia 

rivelano una complessità irriducibile alla semplificazione: proveranno ad addentrarsi nei suoi meandri lo 

psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi, accompagnato in uno spettacolare itinerario nel corpo 

umano dall’attrice Federica Fracassi; neuroscienziati come Ugo Morelli, Vittorio Gallese e Sergio Della 

Sala; come anche Martina Ardizzi, ricercatrice di psicobiologia che con Elisabetta Tola parlerà 

dell’indissolubile legame tra cervello e tecnologia, mente ed evoluzione; e Stefano Gualeni, filosofo e 

game designer che in una riflessione a tutto campo sulle implicazioni della cultura videoludica cerca le 

tracce di un nuovo umanesimo. 

Di vissuti che lambiscono esperienze del divino parleranno Juri Camisasca, iconico musicista cresciuto 

artisticamente insieme a Franco Battiato e ad altri cantautori, e il teologo Paolo Trianni. Un avvincente 

scambio di idee e vissuti in bilico tra scienza, arte e spiritualità sarà anche quello che vedrà protagonisti 

Michelangelo Pistoletto e Guido Tonelli, in un incontro che rientra nel progetto speciale Mantova e l'arte 

contemporanea - Museo di Palazzo della Ragione e Sonnabend Collection. 

Giulio Busi ricostruirà l’affascinante presenza della sposa mistica in testi che attraversano i secoli e le 

culture. 

Si addentreranno infine nelle molteplici rappresentazioni dell’umanità anche gli interventi di Fabrizio 

Acanfora e Vera Gheno sulle possibili estensioni della nostra idea di “normalità”, e le riflessioni del dj, 

performer e documentarista DonPasta sulle origini, i retaggi e le fragilità del patrimonio materiale ed 

immateriale della cultura italiana. 

LA POESIA CHE INTERROGA IL MONDO 

Al Festival la poesia si rivela un ponte tra intimità e storia, lingue e visioni che attraversano confini 

geografici e interiori. Quest’anno alcune tra le voci più originali del panorama internazionale, pur 

diversissime, dialogheranno in una comune tensione alla verità e all’azzardo formale, come Ocean Vuong, 

autore statunitense di origini vietnamite che fonde trauma, sessualità e perdita in un canto d’amore e 

sopravvivenza, o Marija Stepanova – poetessa, giornalista e saggista russa – che affronta l’identità e la 

memoria collettiva con sguardo lucido e stratificato, o ancora Polly Clark, che crea versi che traggono linfa 

dalla natura, dalla musica e dalle tensioni dell’animo.

Negli incontri italiani, costruiti come dialoghi a due, Francesco Maria Tipaldi e Carmen Gallo propongono 

visioni divergenti ma complementari che riportano il corpo e la marginalità al centro della scena; Simona 

Menicocci e Marilena Renda tessono trame che riflettono sul lutto, il linguaggio, il silenzio come forma di 

resistenza. Allo scenario poetico si lega anche l’accento di Stefano Bottero su Dario Bellezza, un omaggio 

necessario a uno dei poeti più tragicamente luminosi del secondo Novecento italiano, e sempre negli 

accenti troviamo anche l’excursus di Stefano Tonietto su Ferdinando Ingarrica e la poesia demenziale tra 

Ottocento e Novecento, che ha coinvolto autori (quasi) insospettabili come Curzio Malaparte, Mino 

Maccari, Umberto Eco, Stefano Bartezzaghi. Una personalissima incursione nella poesia sarà quella 

tentata da Beppe Severgnini per accompagnare la stagione della vecchiaia in compagnia dell’attrice 

Chiara Buratti.

GENERAZIONI VERDI 

Grazie al progetto LAB - Libri Acque Boschi, nel 2024 Festivaletteratura ha avviato un percorso con 

ragazze e ragazzi alla ricerca di parole, strumenti e immagini per raccontare la trasformazione del pianeta 

a causa del cambiamento climatico e per ragionare su nuovi modi di stare al mondo, nel rispetto 

dell’ambiente e delle altre specie viventi. Quest’anno gli studenti di LAB gestiranno un’ecobiblioteca

aperta tutti i giorni per offrire al pubblico una selezione di libri su tematiche verdi, avviata già lo scorso 

anno dai confronti con David Quammen, Laura Scillitani, Maurizio Casiraghi e altri autori. Intorno 

all’ecobiblioteca sono previste anche visite animate per bambini e ragazzi – condotte tra gli altri da Elena 

Baboni, Chiara Morosinotto, Maciej Michno, Valentina Gottardi – e incontri coordinati dai ragazzi su


letture che possono suscitare reale interesse verso temi ambientali, con la partecipazione tra gli altri di 

Luca Mercalli, Marc Ter Horst, Annalisa Metta e Alessio Malcevschi.

Presso la Tenda dei Libri in piazza Sordello sarà attivo un punto di promozione, assistenza e installazione 

de la mappa delle acque, la web app sviluppata da LAB e pensata per rendere leggibili e disponibili i dati 

registrati sull’ecosistema dei laghi di Mantova. La mappa sarà testata e utilizzata come guida nei laboratori 

condotti da Marco Bartoli, Sara Benelli, Bianca Maria Lecchini e Monia Magri nelle acque del Rio presso 

le Pescherie di Giulio Romano e nelle “cacce al tesoro” sulle sponde del lago di Mezzo.

Alla domanda che cos’è un bosco? tenta invece di rispondere il documentario prodotto nel corso del 

progetto LAB sotto la guida della videomaker Cecilia Fasciani, che verrà presentato in anteprima al 

Festival. Partendo dalle riprese nel bosco di Festivaletteratura a Dosolo, il film raccoglie interviste a 

esperti, rappresentanti delle istituzioni, abitanti, per comprendere come un bosco interagisca con 

l’ecosistema circostante, le comunità, le vite di tutti. Al pubblico di bambini e adulti saranno inoltre rivolte 

le esplorazioni del lago di Mezzo e quelle notturne nei vecchi e nuovi giardini intorno a Palazzo Te con 

Maciej Michno e Valentina Gottardi, i laboratori sui prati di Elena Baboni, le ricognizioni sulla 

biodiversità di Monica Guerra, i dialoghi con i rapaci di Chiara e Davide Morosinotto.

 

SOGNARE FORTE E ALTRI PENSIERI ADOLESCENTI 

In un momento in cui mappe e schemi tradizionali di pensiero sembrano diventati inutili, il Festival prova 

ad affidare ai giovani il compito di immaginare il futuro e cercare parole, visioni e strumenti nuovi e 

coraggiosi per abitarlo. Sognare forte è un campo di progettazione critica e creativa che si terrà al Forte 

di Pietole il giovedì e venerdì del Festival: in questa fortezza che sorge sul Mons Virgilii, dove secondo la 

tradizione nacque il poeta latino, circa trenta ragazze e ragazzi tra gli 11 e 14 anni trascorreranno due giorni 

tra discussioni collettive, laboratori, passeggiate, pranzi all’aperto e notti in tenda, per immaginare insieme 

possibili scenari di cambiamento, che verranno raccontati con fanzine, poster e altre produzioni da 

distribuire al Festival durante il fine settimana. Coordinati dai Ludosofici, a condividere questa azione di 

pensiero con i ragazzi saranno Grace Fainelli, Luogo Comune, Matteo Meschiari, Davide Morosinotto, 

Giovanni Bellotti e Vanessa Roghi.

Su questa stessa linea si collocano molte delle progettualità sviluppate per gli adolescenti dal Festival in 

questi anni, come Passports, dedicato a scritture e pensieri di autori e autrici tra più culture, che 

quest’anno vedrà protagonisti Noemi Abe e Grace Fainelli, Amal Oursana e Irina Turcanu, Elvira Mujčić 

e Boban Pesov. Coordinato da Mohamed Maalel e Manuela Manera, il workshop di Passports coinvolgerà 

quest’anno dieci ragazze e ragazzi under 20 per portare all’attenzione del pubblico le riflessioni su “andate 

e ritorni” che attraverseranno gli incontri con gli scrittori, realizzando interviste on the road e produzioni 

video per i canali social del Festival.

A Piazza Alberti words match e blurandevù faranno da aggregatori di letture, visioni e ascolti su cui si 

accenderà il faccia a faccia tra ragazzi e autori. Ad accendere gli incontri di words match saranno come 

sempre alcune parole al plurale: “attivismi” con Fabrizio Acanfora e Jennifer Guerra, “amori” con Giulia 

Muscatelli e Michela Panichi, e “parole” con Giuseppe Antonelli e Beatrice Cristalli. In Blurandevù

alcuni ospiti d’eccezione – tra cui Chiara Galeazzi, Roberto Grossi e Melania G. Mazzucco – saranno 

protagonisti di interviste fatte dai ragazzi sottoposti al training del fumettista Giulio Macaione.

Più diffusa e leggera la presenza quest’anno di Read More, il progetto di promozione alla lettura del 

Festival che ha visto coinvolte 256 scuole e oltre 20.000 ragazzi in tutta Italia, al quale saranno dedicati 

alcuni punti informativi mobili gestiti dagli studenti che hanno partecipato all’iniziativa.

Tra gli autori per i lettori e le lettrici adolescenti presenti nell’ampio programma internazionale del Festival 

ricordiamo Lee Kkoch-nim, astro nascente della letteratura coreana e interprete sensibile dei dilemmi di 

ragazze e ragazzi, e Michel Jean con le sue storie ambientate nelle foreste del Québec. Al confine tra 

scrittura e graphic novel, Giulio Macaione e Michela Panichi parleranno di paure, delusioni e desideri 

dell’adolescenza; Alessandro Barbaglia e Giovanni Scarduelli di rapporto conflittuale con la scuola; 

Roberto Grossi e Stefano Liberti del destino incerto del nostro pianeta, e Yi Yang e Alessia Rossi di 

avventura e passioni seriali.


Nella sede del Politecnico, infine, Giovanni Zagni, Vittorio Gallese e Ugo Morelli lavoreranno con i più 

giovani sulla libertà di espressione e su come imparare a conoscerci e a relazionarci con gli altri a partire 

dalla nostra comune umanità.

LA CASETTA EDITRICE 

Per fare un libro non basta una storia trascinante: servono immagini per illustrarla, idee su come mettere 

tutto in ordine in pagina, titoli efficaci, copertine attraenti, frasi a effetto da piazzare sulle fascette, e 

ancora una macchina da stampa, carta, colla o ganci per tenerlo insieme.

Per scoprire come si costruisce un libro, alla Casa del Mantegna aprirà la casetta editrice, una stamperia 

laboratoriale per introdurre bambine e bambini all’arte editoriale portandoli a realizzare i loro libri dei 

sogni. Nella casetta lavoreranno a turno La Tigre sulle copertine, Lorenzo Bolzoni su lettering e messa in 

pagina, Simone Galvanini su illustrazioni e colori, Giuseppe Iacobaci sulla traduzione, Susanna 

Mattiangeli su blurb e quarte di copertina. Gli ospiti, insieme ai piccoli partecipanti, definiranno un 

vivacissimo piano editoriale per portare alla stampa una serie di imperdibili volumi, distribuiti 

esclusivamente alla casetta. Bambine, bambini, e tutto il pubblico potranno visitare la stamperia e 

prendere parte all’assemblaggio, alla rilegatura e alla confezione finale delle singole copie. 

BAMBINE E BAMBINI FUORI FORMATO 

Da sempre occasione di sperimentazione, formati non convenzionali, invenzioni anarchiche e gioiose, gli 

eventi-laboratori per i più piccoli cercano spazi sempre diversi per liberare la fantasia.

In questa prospettiva, il programma under 12 conquista un nuovo quartiere, Cittadella, dove si terrà A 

come casa, prima pagina di un più ampio vocabolario delle parole di confine che Espérance Hakuzwimana 

e Teresa Sdralevich scriveranno e disegneranno con bambine e bambini del quartiere. Nei laboratori si 

cercheranno tutte le parole che significano “casa”, per farne un’installazione che prenderà forma intorno 

alla Tenda dei Libri e che sarà animata dal Collettivo Lan-de-sì.

A Palazzo Te Ericavale Morello farà ordine nella Camera di Amore e Psiche raccogliendo e inscatolando 

piatti, bicchieri, tovaglie, elefanti e cammelli, mentre Luogo Comune passerà in rassegna i cavalli delle 

scuderie di Federico II Gonzaga attraverso il disegno. Una scorpacciata di caramelle magiche si 

preannuncia al Cinema Oberdan con la proiezione del film ispirato agli albi di Heena Baek e presentato 

golosamente da Vera Salton; mentre agli amanti della natura saranno dedicati i percorsi e laboratori di 

Maciej Michno, Valentina Gottardi ed Elena Baboni sulle sponde del Lago di Mezzo. Sempre all’Oberdan 

andrà in scena Il libro di tutte le cose, spettacolo di Bam!Bam! Teatro tratto dall’omonimo romanzo di 

Guus Kuijer, ospite d’onore della proiezione.

La Casa del Mantegna resterà il principale polo d’attrazione al Festival per piccole lettrici e lettori. Il 

giardino si trasformerà in spazio relax aperto a scorribande come i giochi di perlustrazione di Monica 

Guerra o eventi cool come i MAH! o Mantegna After Hours, aperitivi con cocktail rigorosamente 

analcolici animati da musiche e danze sufi di Amal Oursana o dalle “canzonine” di Enrico Gabrielli.

Nelle sale interne troveranno spazio gli incontri con alcuni dei più amati scrittori internazionali per ragazzi 

come il già citato Guus Kuijer, il vincitore dell’Hans Christian Andersen Award, David Almond, il 

divulgatore scientifico Marc Ter Horst o il poliedrico scrittore islandese Gunnar Helgason. La paura 

dominerà nei dialoghi tra Alessia Rossi e Stefano Tofani, Chiara Morosinotto e Carmen Gallo, mentre 

più votati all’avventura e all’attivismo si prospettano gli appuntamenti con Davide Morosinotto e 

Susanna Mattiangeli. Ai classici della letteratura si ispireranno l’omaggio a Pippi Calzelunghe e i racconti 

delle vite degli scrittori bambini di Pino Costalunga, la rivisitazione di Raperonzolo di Ericavale Morello, 

le incursioni giocose di Flavio Soriga nei generi letterari. Di ricci e allocchi discuteranno lo stesso Soriga, 

Chiara e Davide Morosinotto. Attesissima tornerà la sfida del Reading slam!, che vedrà scrittrici come 

Giusi Quarenghi e Laura Imai Messina impegnate a convincere il pubblico a votare il proprio mito 

preferito, mentre, in un crescendo di parole inventate, Marco Malvaldi e Stefano Tofani introdurranno i 

bambini all’arte della spensieranza.

La Casa del Mantegna si proporrà anche quest’anno come grande fabbrica di immagini, fotografie, oggetti 

non identificati nati dalla collaborazione creativa tra autori e bambini. Accanto all’attività della casetta 

editrice, un’impronta laboratoriale avranno le indagini a fumetti di Damijan Stepančič, l’introduzione


all’arte di Emanuele Lugli, le esplorazioni intime e meravigliose di Chiara Raineri, le impronte fotografiche 

di Alessandro Truffa e la lezione di fact checking di Giovanni Zagni.

FESTIVALETTERATURA POLITECNICO 

C’è un Festival in cui letture, analisi, rappresentazioni della realtà si costruiscono in modo partecipato, 

dove il pensiero diventa esercizio collettivo, esperienza di relazione, reciproco riconoscimento. Nelle aule 

del Politecnico, il Festival aprirà uno spazio dedicato a laboratori, lezioni, avvicinamenti interattivi alle più 

diverse discipline, pensato per chi vuole mettersi in gioco e intraprendere un percorso di confronto 

dall’esito tutt’altro che scontato con scrittori, artisti ed esperti.

Al centro di questo programma restano le lezioni orizzontali, riflessioni dialoganti che quest’anno 

vedranno impegnati docenti come Marco Filoni su benefici e declinazioni tossiche della paura, Adriana 

Valerio sulla trasgressione femminile vista attraverso la Bibbia, Matteo Meschiari sul concetto di 

“territà”, Francesco Spampinato sul ruolo dell’arte nel mondo virtuale, Vanessa Roghi su metodo storico 

e (false) immagini, Felice Cimatti sull’idea di “fatto” in ambito filosofico.

Con le questioni di lingua si cercherà invece di capire – attraverso esercitazioni pratiche e incursioni 

nell’uso quotidiano della nostra lingua – come le trasformazioni dell’italiano raccontino i cambiamenti in 

atto nella nostra società. Giuseppe Antonelli si occuperà del destino della punteggiatura, Vera Gheno di 

maschili e femminili delle professioni, Matteo Motolese del “difficilese”, Manuela Manera di 

analfabetismo funzionale e Beatrice Cristalli di come funziona lo slang delle nuove generazioni.

L’approccio partecipativo e seminariale non trascurerà ambiti di arti visive e performative: Simone Massi, 

grande talento del nostro cinema d’animazione, illustrerà il suo mestiere conversando con il critico 

Fabrizio Tassi e attraverso la conduzione di un workshop, mentre Lola Posani spiegherà in pubblico la 

pratica del Deep Listening dopo i tre giorni di laboratorio esperienziale tenuti a Palazzo Te.

Sempre al Politecnico troveranno spazio i laboratori per adolescenti di Giovanni Zagni, Vittorio Gallese

e Ugo Morelli e gli incontri dell’ecobiblioteca già ricordati in precedenza, insieme ad alcuni incontri 

dedicati ai temi normalmente “di casa” presso la sede universitaria, tra i quali il confronto tra Beppe 

Finessi e Luca Molinari sul ruolo delle riviste di settore nella riflessione critica su architettura e design; e 

i dialoghi sulle metamorfosi del paesaggio e sulle città del futuro condotti dallo stesso Luca Molinari e da 

Annalisa Metta.

Il programma cartaceo di Festivaletteratura, strumento indispensabile per navigare e vivere la 

manifestazione, che quest’anno ha una copertina disegnata da Giulia Vetri, sarà presentato nella seconda 

metà di luglio.









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