Festivaletteratura di Mantova la kermesse dal 3 al 9 settembre
Festivaletteratura Mantova
29ª edizione
Anche quest’anno, 300 autrici e autori provenienti da tutto il Mondo si riuniranno tra i palazzi
storici e le piazze di Mantova in occasione del Festival letterario più longevo d’Italia.
La potenza della letteratura si rivelerà
guardando alla disperata situazione di Gaza e dell’Ucraina,
nella capacità di attraversare il tempo portandoci a prendere un caffè con Goldoni
o a scoprire, nel Cinquecentenario di Palazzo Te, i bestsellers del 1525.
E mentre i bambini impareranno a stampare libri,
i ragazzi a sognare nel Forte di Pietole,
e il Cimitero di Mantova sarà affollato di lettori e musicisti,
si parlerà anche di diritti, di amori, di moda, di lingua e di appartenenza.
Ci chiederemo quanto pesa l’Universo, tra lezioni orizzontali, dibattiti sull’overtourism,
geopolitica dello spazio e visite all’Ecobiblioteca;
ricorderemo Camilleri nel centenario della nascita,
e non smetteremo mai di emozionarci grazie alla poesia,
alle storie intramontabili di Agatha Christie, a dj-set e …afterhours per bambini!
Tra gli ospiti di quest’anno
Elizabeth Strout, Roberto Saviano, Adania Shibli, Cecilia Sala, Ocean Vuong, Antonio Scurati,
Guus Kuijer, Antonio Albanese, Vasco Brondi, Marija Stepanova, Armistead Maupin, Lydie
Salvayre, Andrea Pennacchi, Teresa Ciabatti, Mariana Enríquez, Jan Brokken, Gad Lerner,
Omar El Akkad, Jamaica Kincaid, Mieko Kawakami, Alejandro Zambra, Paul Murray, Beppe
Severgnini, David Almond, Camila Sosa Villada, Melania G. Mazzucco, Didier Fassin
e molti altri.
3-7 settembre 2025
www.festivaletteratura.it
Mantova, 24 giugno 2025. La ventinovesima edizione di Festivaletteratura si terrà a Mantova da
mercoledì 3 a domenica 7 settembre. Quest’anno è più forte che mai il desiderio di ritrovarsi per mettere
a confronto le storie, lasciare spazio alle idee, trovare parole per leggere e affrontare quello che ci succede
intorno. Impossibile oggi non sentire il mondo, e tenendo le piazze della città sempre aperte al dialogo e
all’ascolto, il Festival chiama scrittrici e scrittori dai territori sconvolti dai conflitti e dalle aree attraversate
da silenziosi o più evidenti sommovimenti. Grazie a loro – e alle altre centinaia di ospiti attesi a Mantova
– per cinque giorni Festivaletteratura proverà a portare lo sguardo là dove i nostri occhi normalmente non
arrivano, a raccogliere voci che altrimenti non riuscirebbero a farsi udire, a restare vigili e in relazione,
affidandosi alla letteratura.
Quella 2025 è un’edizione che non rinuncia a pensare al futuro e a tracciare strade per muoversi nei tempi
che verranno. Lo farà come di consueto coinvolgendo prima di tutti giovani e giovanissimi: sognare forte,
la residenza poetica e comunitaria che impegnerà per due giorni ragazze e ragazzi al Forte di Pietole a
immaginare nuovi mondi possibili, è solo l’ultimo degli spazi che il Festival ha aperto per permettere alle
nuove generazioni di portare nel dibattito la propria energia e questioni, istanze, bisogni a volte trascurati
o più spesso considerati secondo prospettive ormai logore. Da blurandevù a passports, da words match a
read more fino alle varie azioni connesse al progetto LAB, è con i più giovani che Festivaletteratura porta
scrittori e artisti a ragionare di cittadinanza e ambiente, di identità e linguaggi, di partecipazione e accesso
alla cultura.
La ventinovesima edizione cade peraltro in un anno speciale per Mantova: 500 anni fa apriva il cantiere di
Palazzo Te, la residenza gonzaghesca suburbana realizzata da Giulio Romano che per il Festival è stata
ispirazione e sede di molti dei suoi eventi più originali. L’anniversario è una delle occasioni che
Festivaletteratura coglie per cercare come sempre di rovesciare la prospettiva e tornare a lasciarsi
stimolare da opere e autori del passato prossimo o dei secoli più remoti. Attraverso percorsi di ricerca che
privilegiano punti d’osservazione assolutamente inediti, il Festival riporterà l’attenzione sui libri che
segnarono quel 1525, ma anche sull’attività creativa di Carlo Goldoni a Mantova, sui mille volti di Agatha
Christie, sul Virgilio più misterico e notturno, in costante tensione con le domande e il sentimento del
nostro tempo.
UN MAPPAMONDO DELLA NARRATIVA CONTEMPORANEA
Tracciare mappe che rendono comprensibili spazi altrimenti sconfinati: il Festival propone quest’anno una
possibile cartografia per orientarsi nel panorama letterario del nostro tempo, attraversando continenti,
generazioni e generi diversi, prendendo quattro autori come primi punti cardinali.
Dalle periferie di Buenos Aires si presenta Mariana Enríquez, regina del nuovo gotico latino-americano,
in cui orrore sociale e soprannaturale si fondono senza soluzione di continuità; dalla Scozia torna a
Festivaletteratura Ali Smith, maestra del romanzo europeo capace di tradurre in letteratura le ansie, le
speranze e le contraddizioni del nostro tempo; dal Giappone Mieko Kawakami, che con crudezza poetica
racconta la condizione della donna in una società ancora profondamente patriarcale; dagli Stati Uniti
giunge infine Ocean Vuong, poeta e romanziere di origine vietnamita, che fonde memoir e finzione in una
potente visione della diaspora asiatica e dell'identità queer in America.
Ma se le mappe servono anche per essere messe in discussione, a disegnare una cartografia eterodossa
ci aiutano Jamaica Kincaid, esponente di punta della letteratura postcoloniale che ha esplorato i temi del
colonialismo, dell'identità e della resistenza; Adania Shibli, scrittrice palestinese che narra la violenza
dell'occupazione e le sue cicatrici; ed Elgas, giovane narratore e saggista senegalese, che con una prosa
tagliente e ironica affronta questioni come il razzismo, il movimento decoloniale, l’identità e
l'immigrazione.
Sfidare le convenzioni significa anche ridefinire i confini del genere e dell'identità, come dimostrano due
scrittori di generazioni diverse, uniti dalla capacità di trasformare l’esperienza dei margini in materia
letteraria universale: Armistead Maupin, autore di riferimento della letteratura americana degli ultimi
decenni e leggendario cronista della San Francisco queer degli anni Settanta e Ottanta, e l’argentina
Camila Sosa Villada, che nei suoi romanzi attinge dalle sue esperienze di donna transgender per
trasformare episodi di vita vissuta in narrazioni universali. Sempre dal continente americano arrivano tre
delle voci letterarie più attese di questa edizione: il premio Pulitzer Elizabeth Strout, che torna al Festival
dopo quasi un decennio; il talentuoso Nathan Hill, considerato da John Irving “il miglior giovane scrittore
della narrativa americana”; e il poeta e romanziere cileno Alejandro Zambra, senz’ombra di dubbio uno
degli autori più rappresentativi della letteratura latinoamericana contemporanea.
La mappa europea di questa edizione è complessa e stratificata, ma non possiamo non partire dai Paesi
Bassi, perché il focus "La scoperta dell'Olanda", organizzato con il sostegno della Fondazione olandese
per la Letteratura e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, porterà al Festival
una nutrita compagine di otto autori e autrici nederlandesi. Tra questi ci saranno due maestri del reportage
narrativo come Jan Brokken e Frank Westerman, la filosofa e narratrice Eva Meijer e il decano della
letteratura per ragazzi Guus Kuijer. Allargando lo sguardo verso Est va segnalata la presenza di Marija
Stepanova, russa esiliata a Berlino che fonde poesia e prosa interrogando memoria e storia; mentre
dall’Irlanda arriva, fresco vincitore del Premio Strega Europeo, Paul Murray, autore di un grande affresco
narrativo ironico e commovente. La finalista al T.S. Eliot Prize Polly Clark parteciperà al festival nella
doppia veste di poeta e narratrice che esplora con sensibilità i confini tra umano e naturale; mentre dalla
Svizzera arriveranno Pascale Kramer e Lukas Bärfuss, i cui libri si caratterizzano per un’osservazione
acuta e senza sconti della condizione umana nell’apparente quiete dell’Europa centrale. A loro si
aggiungono Jan Grue, scrittore e accademico norvegese che nel suo saggio memorialistico riflette sulla
propria disabilità, interrogando i confini tra normalità e diversità; la catalana Irene Solà, che reinventa il
rapporto tra umano e naturale con una prosa poetica e tellurica; e Fatma Aydemir, che dalla Germania
racconta la complessa esperienza migratoria turco-curda.
La cartografia del Festival si completa con la costellazione di narratori e narratrici italiani: Antonio Scurati,
che torna al Festival dopo avere concluso la monumentale pentalogia dedicata al fascismo; Roberto
Saviano e Teresa Ciabatti, che si confrontano su due storie in cui la condizione femminile si scontra con
il mondo fortemente maschile della criminalità organizzata; Marcello Fois e Carlo Lucarelli, che
confermano il loro talento romanzesco tra misteri e saghe familiari; Nadeesha Uyangoda e Mario Desiati,
che parleranno di radici e spaesamenti, appartenenza e movimento, dalla Puglia allo Sri Lanka. Laura Imai
Messina e Carmen Gallo indagheranno il potere curativo che talvolta possono avere le parole, mentre
Rosa Matteucci e Violetta Bellocchio si confronteranno sugli intrecci tra vita e letteratura, esplorando
come l'esperienza personale si trasformi in materia narrativa. E ancora vanno segnalati due esordi
letterari: quello dell'attore Antonio Albanese, alle prese con una storia familiare tenera e picaresca, e
quello del comico Stefano Rapone, che ha saputo portare nei suoi racconti l’ironia e il talento per
raffigurare il grottesco tipico del suo lavoro sul palco.
IL MONDO VISTO DA GAZA
L’abitudine all’orrore crea assuefazione. È questo che rende la voce degli scrittori e delle scrittrici così
necessaria se vogliamo evitare che il flusso incessante di notizie e immagini dai contenuti intollerabili ci
alleni all'indifferenza. Il tentativo di trovare le parole per sfuggire alla trappola della rassegnazione, in
questa edizione parte inevitabilmente da Gaza, che sarà al centro degli interventi al Festival di due degli
esponenti di maggior rilievo della letteratura palestinese contemporanea, Adania Shibli e Atef Abu Saif,
così come del confronto tra Gad Lerner e il giornalista e romanziere egiziano-canadese Omar El Akkad,
autore di un pamphlet contro la deumanizzazione del popolo palestinese nel conflitto in corso. Lo storico
israeliano Ilan Pappé, tra i massimi esperti di storia del Medio Oriente e voce critica delle politiche di
occupazione e pulizia etnica dello stato di Israele, ci aiuterà a ricostruire il percorso storico che ci ha
portati al momento attuale, mentre la giornalista Cecilia Sala parlerà delle testimonianze raccolte dopo il
7 ottobre in Medio Oriente, raccontando contraddizioni e scontri che si verificano anche all’interno delle
comunità arabe e israeliane.
Il Festival non dimentica un’altra grande ferita aperta dei nostri tempi: la guerra russa in Ucraina. Ne
parleranno Yaroslav Trofimov, capo della redazione esteri del Wall Street Journal, che ricollega la tragica
storia ucraina degli anni Trenta a quella di oggi, e Katerina Gordeeva, giornalista esiliata russa che ha
raccolto le testimonianze di persone colpite dalla guerra e incontrate nei centri rifugiati in Ucraina, Russia
ed Europa.
La letteratura racconta anche come la guerra trasformi persone, relazioni e società diventando memoria
collettiva: Ivica Đikić ed Elvira Mujčić torneranno sulla strage di Srebrenica a trent’anni di distanza; la
giovane giornalista Jo Meg Kennedy, autrice del reportage scelto dalle giurie di Meglio di un Romanzo
2024, ripercorrerà la vicenda di Radio Fresh FM, piccola emittente indipendente siriana nella tragica
parabola della guerra. Della comune esperienza delle guerre viste unicamente attraverso gli schermi, da
spettatori impotenti di immagini belliche che via via si sommano, parleranno invece le filosofe Rossella
Prezzo e Giorgia Serughetti e la scrittrice Maria Nadotti.
LE VIE DELL’ASIA
L'Asia oggi detta i ritmi dell'economia, plasma nuove tecnologie, produce immaginari che conquistano il
Pianeta. Per comprendere cosa si muove in questo sterminato e policentrico spazio, il Festival partirà dal
Giappone accogliendo quest’anno due importanti esponenti della sua narrativa contemporanea: Mieko
Kawakami, i cui romanzi indagano le vite quotidiane delle donne giapponesi di oggi, e Ayase Maru,
rappresentante dell'anima più weird della letteratura nipponica, i cui racconti strizzano l'occhio ai manga
e al fantastico per riflettere sulla condizione femminile.
Il viaggio nel continente asiatico prosegue in Corea, la cui produzione artistica e culturale, negli ultimi dieci
anni, ha vissuto un momento di successo internazionale: al Festival sarà presente Lee Kkoch-nim,
amatissima dai giovani lettori e lettrici per l’approccio diretto ai dilemmi adolescenziali.
La chiave letteraria non sarà però la sola con cui il Festival si avvicinerà all'Asia: diverse voci ci
racconteranno a quali grandi processi oggi in atto dobbiamo prestare attenzione se vogliamo capire come
sarà il mondo di domani. Alessandro Aresu spiegherà perché la corsa tecnologica all'intelligenza
artificiale sta spostando sempre più gli equilibri economici, industriali e geopolitici del mondo verso l'Asia
in generale, e verso la Cina in particolare. L’architetto e designer Aldo Cibic, che da anni vive e lavora in
Cina, ci parlerà di Shanghai, città-mondo simbolo delle profonde trasformazioni del paese. Matteo
Miavaldi si concentrerà su quella che è probabilmente la potenza emergente più misconosciuta e
fraintesa, l'India, smontando miti e stereotipi di un paese pieno di contraddizioni.
Dalle schegge della diaspora asiatica – in Italia e non solo – nascono altre storie, in cui vissuti di
sradicamento e ricerca di nuova identità si mescolano con memorie ed echi delle culture d’origine. Con lo
spettacolo The Tamilization, l'artista e performer Ahilan Ratnamohan metterà in scena il racconto di
come abbia imparato la lingua dei suoi genitori una volta diventato adulto, in un percorso che si muove tra
la perdita e la riconquista delle proprie origini. Una riflessione che risuona nel lavoro di altre tre ospiti, le
cui storie (personali e letterarie) rappresentano ponti fra l’Italia e diversi paesi asiatici: la scrittrice italiana
originaria dello Sri Lanka Nadeesha Uyangoda, la narratrice italo-giapponese Naomi Abe e la fumettista
cinese Yi Yang.
FESTIVALETTERATURA 1525 E ALTRI CLASSICI
Nel 1525 Giulio Romano apriva il cantiere di Palazzo Te, dimora per l’onesto ozio del giovane Federico II
Gonzaga, e per celebrarne i cinquecento anni, Festivaletteratura torna a quel 1525 provando a immaginare
quali autori e libri avrebbero acceso il confronto se il Festival si fosse tenuto quell’anno, cercando di
restituire la temperie culturale in cui nasceva il Palazzo, quando l’industria editoriale era agli albori e
ancora non era stata compresa la sua portata rivoluzionaria.
Michele Lodone racconterà il De servo arbitrio di Martin Lutero, che nel 1525 ribatté al De libero arbitrio
di Erasmo da Rotterdam, accendendo una delle più aspre polemiche filosofiche e teologiche del
Cinquecento sulla libertà dell’anima. Matteo Motolese parlerà di Pietro Bembo e le sue Prose della volgar
lingua, testo capitale per la lingua italiana. Emanuele Lugli affronterà il Libro de natura de amore di Mario
Equicola, segretario di Federico II Gonzaga, mentre Tommaso Braccini guarderà alle riedizioni dei classici
attraverso l’edizione Giunta 1525 delle Commedie di Aristofane.
L’onda rinascimentale si prolungherà nel racconto tra arte e filosofia della Firenze dell’età di Lorenzo il
Magnifico condotto da Emanuele Lugli, nell’attenzione all’antichità che accomuna la celebrazione delle
gesta di Alcibiade di Ilja Leonard Pfeijffer e nell’appassionato resoconto delle avventure che hanno
permesso alle opere latine e greche di arrivare fino a noi compiuto da Tommaso Braccini. In Biblioteca
Teresiana, Mariano Tomatis parlerà di trattati di magia, mentre Giulio Busi svelerà il grande patrimonio
di libri ebraici mantovani del XVI e XVIII secolo. In questo contesto torna anche la Notte Virgiliana,
annullata lo scorso anno a causa del maltempo. L’omaggio al Virgilio epico e misterico portato dalla
Compagnia della Lettura e da Luca Scarlini, attraverso le letture dei suoi versi e delle pagine degli autori
che tra Otto e Novecento ne hanno rielaborato il mito, conquista lo spazio del nuovo Museo Virgilio a
Palazzo del Podestà.
GOLDONI A MANTOVA
“L’aria di quel luogo paludoso non mi si confaceva”, scriveva Carlo Goldoni (1707-1793) nelle sue
Memorie; eppure i soggiorni a Mantova del commediografo veneziano, perlopiù confinati nell’aneddotica
locale, segnarono un periodo cruciale nella sua affermazione. Alloggiato alla locanda della Fragoletta, a
pochi passi dal Teatro Vecchio di cui restano pochissime tracce, tra il 1748 e il 1750 Goldoni portò in scena
a Mantova per la prima volta ben sei commedie della sua monumentale produzione: L’uomo prudente, Le
femmine puntigliose, Il bugiardo, Pamela o La virtù premiata, L’adulatore e La bottega del caffè.
Per rivivere questa importante vicenda della drammaturgia europea, il Festival festeggia la riapertura del
Teatro Bibiena con un omaggio al genio goldoniano e a una parte non marginale nella biografia dell’autore.
Brani tratti dalle commedie nate a Mantova saranno il fulcro della conferenza-spettacolo di Luca Scarlini
Chi è di scena, un divertente itinerario tra copioni, musiche, memorie, dialoghi scoppiettanti e graffianti
satire sociali forte delle interpretazioni degli attori teatrali Giovanni Franzoni e Maria Grazia
Mandruzzato.
Nell’elegante spazio della Sala Piermarini, sopra l’atrio del Teatro Scientifico Bibiena, per cinque giornate
avrà sede un Caffè Goldoni: grazie a un’installazione multimediale ricca di documenti, libretti d’opera,
miscellanee ed edizioni storiche provenienti dalla Biblioteca Teresiana, dall’Archivio di Stato di Mantova,
dalla Biblioteca di Studi Teatrali - Casa Goldoni di Venezia e da altrettanti fondi teatrali, verrà raccontata
la presenza del commediografo nella città teatro di prova per testi che poi spopolarono anche altrove.
E come in ogni caffè letterario, non mancheranno momenti di animazione: da mercoledì a domenica, per
un’ora al giorno, gli attori dell’Accademia Teatrale “Francesco Campogalliani” terranno una lettura
scenica de La donna bizzarra, unica tra le commedie di Goldoni ambientata a Mantova. La Sala sarà anche
il punto di partenza di un percorso curato da Stefano Scansani alla scoperta dei teatri mantovani del
centro storico e il luogo in cui Pino Costalunga porterà bambini e famiglie a conoscere l’infanzia e
l’adolescenza di Carlo Goldoni, in un tripudio di calli, marionette e maschere della Commedia dell’Arte.
CHRISTIE E I SUOI CLAN
Non c’è Festival che non indaghi crimini e delitti, e questa edizione delizierà i buongustai del giallo con un
occhio di riguardo agli scritti e alla fortuna letteraria di Agatha Christie (1890-1976). Donna sfuggente,
considerata “la più grande autrice di bestseller dopo Shakespeare e la Bibbia”, con miliardi di copie
vendute nel Mondo e numerosi adattamenti cinematografici, la Regina del giallo è sempre più riconosciuta
come un apice della narrativa mondiale del Novecento. A Lucy Worsley, popolarissima autrice di podcast
e programmi per BBC radio, spetterà il compito di ricostruire con Luca Crovi la biografia di Christie,
avvolta da un’aura di segreti e non detti, memorie familiari e di guerra, viaggi, anticonformismo ed
emancipazione. Lo stesso Crovi chiamerà a raccolta autrici e autori fortemente legati all’opera della
scrittrice come Alessia Gazzola, Bianca Pitzorno, Franco Forte e Antonio Moresco per meglio definire i
contorni della sua opera, mentre, in una conferenza-spettacolo sulle tracce di Poirot, Miss Marple e altri
leggendari investigatori, Luca Scarlini racconterà il misconosciuto rapporto tra l’autrice e l’Italia.
Ma il programma 2025 lambirà molti altri luoghi e tempi del mistero, con un occhio particolare all’Italia:
l’intervento dell’attore e scrittore Andrea Pennacchi, nel suo esordio da giallista, racconta di un giovane
William Shakespeare in trasferta nella Repubblica di Venezia, mentre il dialogo tra due astri del giallo quali
Alessia Gazzola, Samantha Bruzzone e Marco Malvaldi verterà sulla serialità come chiave di volta della
letteratura di genere. In una provincia apparentemente sonnacchiosa, costellata di borghi e misteri,
troveremo anche Chiara Valerio e Stefano Tofani con i loro ultimi romanzi e lo stesso Tofani insieme ad
Alessia Rossi immerso nei segreti della nebbia, mentre Luca Crovi e l’illustratore Federico Maggioni si
muoveranno tra le tombe (e le anime) del Cimitero Monumentale di Mantova.
INCANTI, DISINCANTI E ALTRE VICISSITUDINI AMOROSE
L’amore è il tema letterario per eccellenza: poesie, favole, romanzi hanno contribuito nei secoli a
canonizzare codici, a definire ruoli, a insegnarci la passione e le sofferenze, la seduzione e l’abbandono, le
parole giuste e quelle sbagliate. Ma quanto ci condizionano le rappresentazioni letterarie dell’amore?
Quanto questi modelli ci portano a pretendere cose che la vita non può darci? Carolina Bandinelli e
Giorgia Tolfo si porranno questi interrogativi insieme a Roberto Camurri e Irina Turcanu in due incontri
dedicati all’incanto e al disincanto amoroso e a come la letteratura abbia interpretato ed eternato lo spirito
di un’epoca e le sue convenzioni sociali attraverso il racconto di innamoramenti e abbandoni. L’amore
torna prepotente in alcuni incontri con ospiti internazionali come Elizabeth Strout, Nathan Hill, Camila
Sosa Villada, Michel Jean e Pascale Kramer. Amori pieni di luce ribelle sono quelli narrati da Alessio
Arena e Sabrina Efionayi; amori inespressi e inesprimibili quelli che animano l’incontro tra Giorgia Tolfo
e l’autrice di graphic novel Bianca Bagnarelli, mentre Eleonora Daniel e Riccardo Meozzi misureranno
l’amore all’interno dello spazio del matrimonio, e Silvia Pelizzari mostrerà come agiscono il ricordo e la
rimozione nella ricostruzione di una (auto)biografia amorosa. Sulle nuove frontiere del desiderio e
dell’erotismo nei territori digitali si confronteranno invece Daniele Vaschi e Sofia Torre.
Amori è anche una delle parole scelte per i words match 2025: ragazze e ragazzi coinvolgeranno nella
loro discussione Michela Panichi e Giulia Muscatelli. E di amore come scoperta di sé, del proprio corpo,
dei propri desideri nella tumultuosa fase dell’adolescenza parleranno la stessa Michela Panichi con Giulio
Macaione e Alessandro Barbaglia con Giovanni Scarduelli, in due appuntamenti per i giovanissimi.
SCRIVERE DI MODA
Vestirsi è raccontarsi e gli abiti sono stati e continuano a essere oggetto di letteratura, capaci di restituire
l’atmosfera di un’epoca, lo spirito della società, il carattere di una persona. Scrivere di moda è stata altresì
l’occasione per molte donne di intraprendere una carriera altrimenti preclusa.
Alla lunga relazione tra moda e letteratura il Festival dedicherà questioni di stile, una serie di tre incontri
curati dalla scrittrice Olga Campofreda. Michela Dentamaro e Manuela Soldi si occuperanno delle
pioniere del giornalismo di moda che tra fine Ottocento e inizi Novecento hanno inventato un genere
emancipandosi faticosamente da un ruolo subalterno in un sistema editoriale maschilista. Maria Luisa
Frisa e Davide Coppo si confronteranno sui racconti di moda per mostrare come la letteratura ha saputo
e sa restituire, con puntualità ed efficacia, le trasformazioni culturali e i movimenti profondi nel corpo della
società. Marcella Terrusi e Jennifer Guerra si soffermeranno su come nei libri per l’infanzia gli abiti
abbiano definito il profilo di figure ribelli e trasformare in vere e proprie icone femministe personaggi come
Pippi Calzelunghe o Mary Poppins.
Due protagoniste dello stile e della moda italiana – Patrizia Sardo Marras e Carla Sozzani –
ripercorreranno la loro straordinaria biografia, tra ideali, professione e incontri. A marchi e contraffazioni
sarà dedicato un accento con Carlo Belfanti e Manuela Soldi, mentre di sgargianti abiti di carta disegnati
per piccole dolcezze parlerà Olimpia Zagnoli intorno alla sua personale collezione di caramelle.
VISSI D’ARTE
Diversi incontri sveleranno i vissuti di artiste e artisti, critici o semplici testimoni per rileggere attraverso
saggi, carteggi e memoir il rapporto, a volte inscindibile, tra vita e arte.
Si partirà dalla testimonianza dello storico olandese Willem-Jan Verlinden, curatore di un’edizione critica
delle lettere tra Van Gogh e le sorelle: una corrispondenza emotiva che rivela quanto affetti familiari
rimasti nell’ombra incisero profondamente sulla vita del celebre pittore. Le biografie della pittrice
modernista statunitense Florine Stettheimer e dell’iconica diva Diana Karenne, raccontate da Eloisa
Morra e Melania G. Mazzucco, evidenziano invece la forza anticipatrice di due vite sopra le righe, in grado
di affermarsi beffando pregiudizi di genere, sesso e classe sociale. E si guarderà anche al rivoluzionario
approccio critico di Francesca Alinovi, agitatrice culturale nella Bologna degli anni Settanta e Ottanta al
cui profilo avanguardistico, spento dal suo assassinio a soli 35 anni, verrà ridata giusta rilevanza da Giulia
Cavaliere con Francesco Spampinato e Nicolò Porcelluzzi.
Vivere d’arte significa riconoscere i debiti profondi nei confronti di chi ha costituito un punto di
riferimento: al Festival un attore come Andrea Pennacchi racconterà il suo nume tutelare William
Shakespeare; Pino Costalunga due illustri veneziani come Carlo Goldoni e Giacomo Casanova; Lydie
Salvayre le amatissime Colette, Virginia Woolf, Djuna Barnes, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann e
Sylvia Plath; mentre Lella Costa restituirà nel suo accento il breve profilo di donne che nel tempo si sono
passate idealmente il testimone contribuendo al progresso di tutti.
Lo straordinario lavoro di artisti che in ogni campo hanno animato il mondo culturale italiano in uno dei
suoi periodi più floridi, fra gli anni Cinquanta e anni Settanta, a cavallo delle grandi trasformazioni del
boom economico, sarà al centro dell'incontro, condotto da Neri Marcorè, fra l’esperta di design Chiara
Alessi, la storica Michela Ponzani e lo scrittore Francesco Piccolo.
Sabato 6 settembre, Luca Crovi ricorderà infine l’inestimabile eredità letteraria e artistica di Andrea
Camilleri (1925-2019) nel giorno esatto in cui verrà celebrato in tutta Italia il centenario della nascita dello
scrittore siciliano, rivivendo insieme a Lella Costa e a Carlo Lucarelli – a partire dai materiali conservati
presso l’Archivio di Festivaletteratura – il memorabile incontro con i lettori che Camilleri tenne al Festival
nel lontano 1998.
GEOGRAFIE DELL’ANTROPOCENE
Territori naturali da preservare, territori urbani in continua metamorfosi, territori agricoli che diventano il
pettine dove arrivano tutti i nodi delle crisi globali: quest'anno il Festival dedicherà particolare attenzione
a mappare le trasformazioni delle geografie umane e naturali causate da uno sviluppo incontrollato e dai
cambiamenti climatici. A guidarci sarà lo spirito con cui due grandi autori internazionali, l’antiguo-
barbudana Jamaica Kincaid e il nederlandese Frank Westerman, sono partiti per esplorare l’estrema
periferia del mondo, portandoci a riflettere sul nostro rapporto con gli ambienti estremi e gli ecosistemi
fragili. Con il climatologo Luca Mercalli compiremo un affascinante viaggio nel tempo, dall'ultima
glaciazione ai giorni nostri, mostrando come l’Italia sia sempre stata teatro di trasformazioni profonde,
accelerate drammaticamente negli ultimi decenni dall'impatto delle attività umane sul sistema climatico
globale. Mercalli si confronterà anche con la sociologa Anne-Claire Defossez, autrice di una ricerca sulla
rotta migratoria alpina, e con Sabrina Rossi Montegrandi dell'Agenzia France Presse, per analizzare come
il riscaldamento globale spinga ogni anno milioni di persone a scappare dai propri luoghi di origine. E se di
migrazioni si parla, non si può non guardare a Lampedusa, da secoli luogo di passaggio e frontiera fra
Africa e Europa. Il giornalista Luca Misculin ripercorrerà in un incontro la storia umana dell'isola,
ricostruendo le affascinanti vicende di questo piccolo pezzo di terra, da millenni snodo e crocevia in mezzo
al Mediterraneo.
La crisi climatica rivela la sua natura sistemica intrecciando emergenze apparentemente distanti: il
riscaldamento globale, lo sfruttamento delle risorse, le disuguaglianze sociali e i nuovi flussi migratori. Di
questa complessità stratificata dell'antropocene parleranno il fumettista Roberto Grossi e il giornalista
Stefano Liberti, mentre Francesca Cicculli e Stefania Prandi ne offriranno un esempio concreto
raccontando la loro inchiesta sullo sfruttamento dei lavoratori sikh nelle campagne di Latina. Le terre
dell’estremo Nord saranno protagoniste nell’incontro con lo scrittore canadese di origine inuit Michel
Jean, nella collana di Luigi Guarnieri sulle spedizioni artiche e nello spettacolo Lo Sciamano di ghiaccio,
che metterà in scena con suoni e immagini la metamorfosi rapida, a volte crudele, che la Groenlandia e la
cultura inuit hanno subito negli ultimi cinquant’anni.
L'antropologo Matteo Meschiari ci parlerà delle oltre cento mappe preistoriche, etniche e tribali
provenienti da tutto il mondo e da lui raccolte in dieci anni di ricerche; mentre sulle rappresentazioni
statistiche di territori e società interverrà Linda Laura Sabbadini, già direttrice dell’Istat. Dagli sterminati
spazi del Nordamerica partirà l'incontro tra lo storico Marco Sioli e l'esperto di foreste Giorgio
Vacchiano, sulle tracce del grande naturalista John Muir, fondatore del movimento ecologista moderno.
Un nuovo patto politico multispecie per la salvaguardia dell’ecosistema terrestre sarà proposto da Eva
Meijer, in dialogo con Marco Filoni.
Nella complessa dialettica tra paesaggio naturale e “costruito” si inseriranno gli incontri con Antonio De
Rossi, Giovanni Bellotti ed Emanuele Quinz, Claudio Bertorelli e Felice Cimatti. La giornalista Sarah
Gainsforth affronterà il tema della crisi abitativa, mentre in un dibattito Oxford Style si discuterà di
turismo e overtourism, con la stessa Gainsforth, Giacomo Maria Salerno, Stefano Ravelli e Simona
Franzoni. Tornerà infine alla tenda degli accenti la serie territori resilienti dedicata agli ecosistemi
acquatici e alle risorse idriche, con gli interventi di Giorgio Vacchiano, Marco Bartoli e Gianluca Ruggieri.
IL SUONO SI FA MUSICA
Negli anni Settanta, la compositrice Pauline Oliveros sviluppa il deep listening, una pratica di ascolto
profondo che invita all’attenzione per i suoni musicali, ma anche di tutto l'ambiente acustico circostante.
Dal laboratorio in cui Diana Lola Posani, allieva di Oliveros, guiderà i partecipanti a catturare l’intera
materia vibrante del mondo che ci circonda, prenderà idealmente avvio il percorso musicale e sonoro di
questa edizione di Festivaletteratura.
Dall'ascolto profondo alla comprensione storica del linguaggio musicale il passo è breve. Il musicologo
Giovanni Bietti, maestro della divulgazione musicale, ci mostrerà come certe opere riescano ancora oggi
a parlarci, mantenendo intera la loro forza comunicativa attraverso i secoli.
Tre lavagne saranno dedicate alla musica e ai collegamenti imprevedibili tra le tante sue espressioni, e se
lo stesso Bietti ci guiderà alla scoperta dei canoni e delle strutture della musica classica che riemergono,
trasformati ma riconoscibili, nella musica pop contemporanea, il musicista e performer Ariele Frizzante
racconterà come l’algoritmo e le nuove forme di fruizione hanno “liquefatto” i gusti musicali. Infine Enrico
Gabrielli, poliedrico musicista e fondatore dei leggendari Calibro 35, spiegherà come viene composta la
musica nelle serie TV. Sempre Gabrielli e il cantautore Michele Bitossi parleranno del loro approdo alla
narrativa dopo anni di intensa carriera musicale, mentre Vasco Brondi, tra i capostipiti dell’indie italiano,
racconterà il suo pop “impopolare”, capace come pochi altri di cogliere il presente. Nel filone più
sotterraneo della musica troviamo l'antropologo Gennaro Ascione e il duo Napoli Segreta, che ci
guideranno alla scoperta della musica napoletana più lontana dai cliché attraverso le sottoculture
danzerecce della città dagli anni Settanta a oggi.
Nella dimensione del live, il Festival presenta Antonella Ruggiero, storica voce dei Matia Bazar che, nello
scenario unico del Cimitero monumentale, ci condurrà in un viaggio sonoro tra musica sacra, pop, jazz e
prog, e l’esplorazione della Groenlandia per canti e immagini compiuta da Lo sciamano di ghiaccio.
Passando a note più leggere tornano i DJ set di Volume!, che ogni sera metteranno in subbuglio Piazza
Alberti, la piazza cuore del Festival, dove alla console si alterneranno il DJ e produttore Bruno Bellissimo,
il performer e maestro del (non)karaoke Ariele Frizzante e il duo Napoli Segreta.
STORIE DI SPORT
Uno degli sforzi del Festival è cercare sempre angolature inedite per raccontare lo sport. Per centrare
questo obiettivo, l’edizione 2025 si affida innanzitutto a James Montague, scrittore e giornalista inglese,
che nei suoi libri ha posto l’attenzione sulla cultura calcistica in Medio Oriente e sulle molteplici forme che
assume il tifo organizzato nelle diverse latitudini.
Lo sport come occasione per restituire senso di appartenenza ai giovani che vivono nelle periferie più
problematiche sarà invece al centro di un incontro con il fotografo Simone Carolei, l’ex campione della
Virtus Bologna Massimo Antonelli, la scrittrice Sabrina Efionayi e il giornalista Federico Buffa
sull’esperienza emblematica dell’associazione Tam Tam Basket di Castel Volturno, che ha consentito a
numerosi ragazzi di origine nigeriana di accostarsi al basket e sfuggire a un destino senza prospettive.
Di corpi nello sport, e in particolare del corpo delle donne nello sport, parleranno la scrittrice Nadeesha
Uyangoda e l’ex-nuotatrice Cristina Chiuso, primatista italiana ed ex capitana della nazionale, indagando
il tema del rapporto tra corpo e pratica sportiva e provando a capire che cosa avvicina le esperienze di
persone comuni a quelle dei grandi atleti.
LA FISICA DELLE MERAVIGLIE
La nostra innata propensione a interrogare l’Universo trova posto nel programma della ventinovesima
edizione con storie scientifiche che risvegliano il nostro stupore e ci fanno capire come la scienza, in modi
a volte inaspettati, continui a rappresentare la parte più nobile del nostro intelletto. Guardando
all’astrofisica e alle sue connessioni con la religione, filosofia, arte e letteratura, il cosmologo e divulgatore
scientifico Roberto Trotta dialogherà con la giornalista Elisabetta Tola sul ruolo che l’osservazione del
firmamento ricopre nella storia dell’umanità, quella stessa osservazione che alimenta interrogativi come
quelli dello stesso Trotta nella lavagna dedicata alla possibilità di calcolare il “peso” dell’universo. Guido
Tonelli, fisico del Cern di Ginevra tra gli scopritori del bosone di Higgs, parlerà invece del vuoto come
protagonista di un avvincente romanzo cosmico.
La fisica è costellata di “scoperte dell’acqua calda” che non smettono di stupirci, come il cosiddetto effetto
Mpemba, fenomeno noto dall’antichità secondo cui una data quantità di acqua calda, esposta alla
medesima temperatura esterna, solidifica prima di quella fredda: Marco Malvaldi appronterà una
brillante conferenza-spettacolo intorno a questo prodigio che lascia ancora di stucco grandi e piccoli
scienziati.
Come ci insegna Galileo, non esiste linguaggio scientifico che non abbia nella matematica il suo alfabeto:
Chiara Valerio cercherà ancora una volta di decifrarlo davanti alla lavagna, muovendosi tra formule,
equazioni impossibili e problemi pieni di charme, mentre Pietro Minto si destreggerà tra calcoli binari e
teorie dell’informazione sempre più sofisticate ragionando sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle
nostre ricerche su internet.
Con lo sviluppo della meccanica quantistica, che cosa accadrà nel mondo dell’informazione quando
computer che obbediscono alla logica dei quanti soppianteranno gli attuali calcolatori? Partendo da qui, il
fisico Simone Montangero parlerà di computer impossibili e capacità di calcolo inimmaginabili. Gianluca
Ruggieri proverà a districarsi insieme a Giorgio Vacchiano nel dibattito sulla crescente domanda di
energia, come pure sulla percorribilità del passaggio alle fonti rinnovabili, mentre il giornalista scientifico
Emilio Cozzi guarderà alla corsa allo spazio come target sempre più strategico delle nostre economie.
LE PAROLE FEMMINISTE
Il femminismo ha una lunga e luminosa storia. In un momento in cui spopolano influencer maschilisti e si
manifestano fenomeni come quello della subcultura incel, è più che mai necessario tornare a idee, scritti,
vite di scrittrici, filosofe e artiste che hanno cercato di sovvertire le convenzioni sociali abbattendo
stereotipi, mettendo in discussione ruoli maschili e femminili, affermando nuove forme di relazione e di
pratica politica.
Il pensiero delle donne ha saputo essere dirompente, come mostreranno Annarosa Buttarelli
ripercorrendo la tradizione mistica e di pensiero delle donne o Lidia Ravera e Vanessa Roghi, che
rivivranno la fervida stagione femminista degli anni Settanta. Su come il femminismo abbia avviato un
ripensamento dei ruoli di genere anche in alcune “avanguardie” maschili, discuteranno Daniele Bassi e
Giuseppe Burgio, sempre con Lidia Ravera, a partire dall’antologia L’antimaschio uscita in quegli anni.
Il percorso femminista incrocerà anche l’ottantesimo anniversario dell’introduzione del voto alle donne in
un accento con Benedetta Tobagi, e ancora più indietro, con Simona Feci, i processi del Seicento a mogli
avvelenatrici. Con Adriana Valerio e Giusi Quarenghi, infine, si parlerà di donne della Bibbia, rovesciando
letture tradizionali che hanno contribuito alla formazione di modelli femminili subalterni.
Femministe sono le scelte di vita, le carriere e le opere di autrici come Susan Sontag, intellettuale radicale
e “scrittrice testardamente non specializzata” che verrà raccontata da Maria Nadotti, Lidia Ravera e
Francesca Sforza, o di donne che grazie all’arte hanno saputo affermare la propria libertà come Diana
Karenne e Florine Stettheimer, messe in dialogo da Melania G. Mazzucco ed Eloisa Morra.
Uno sguardo contemporaneo sulla condizione della donna e l’oppressione esercitata da società
irriducibilmente maschiliste sono presenti in molte autrici internazionali come Mieko Kawakami, Ayase
Maru, Irene Solà, Fatma Aydemir e Pascale Kramer, che con le loro parole esploreranno i rapporti di
potere, la persistenza dei ruoli di genere, le evoluzioni contraddittorie nelle relazioni tra i sessi.
LA DIMENSIONE UMANA
Tra guerre disumanizzanti e tecnologie pervasive, migrazioni laceranti e crisi di paradigmi millenari, cosa
qualifica ancora il nostro essere umani? “Basta che esista una sola persona degna di essere chiamata tale
per poter credere negli uomini, nell’umanità”, scrisse Etty Hillesum, giovane autrice olandese uccisa nei
campi di sterminio nazisti di cui parlerà a Mantova Judith Koelemeijer insieme a Chiara Valerio. Partendo
dal suo esempio e da molte altre angolazioni, il Festival sarà un cantiere di riappropriazione della
dimensione umana, avviando un dialogo tra attualità e neuroscienze, storia e antropologia, filosofia e
spiritualità, forte di resoconti come quello degli antropologi Didier Fassin e Anne-Claire Defossez,
impegnati lungo i confini alpini tra Francia e Italia a registrare le biografie di migranti provenienti da
Afghanistan, Iran, Siria, Maghreb e Africa subsahariana; o come quelli della Rotta balcanica tracciati dai
reporter Christian Elia e Maurizio Pagliassotti, o ancora, delle riflessioni sulle carceri dell’antropologa
Francesca Cerbini, per certi versi complementari al confronto sulla giustizia riparativa con Marcello
Bortolato e Lorenzo Sciacca.
Un ritorno alla dimensione umana non può escludere l’economia, soprattutto quando si parla di crescenti
divari sociali, scriteriati sfruttamenti delle risorse naturali e smisurati accumuli di ricchezza che
minacciano un’etica del bene comune, come mostreranno nei loro interventi l’economista Stefano
Zamagni e lo storico Guido Alfani.
Quando si tratta di descrivere cosa sia “umano”, psicologia, medicina, filosofia, neuroscienze e tecnologia
rivelano una complessità irriducibile alla semplificazione: proveranno ad addentrarsi nei suoi meandri lo
psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi, accompagnato in uno spettacolare itinerario nel corpo
umano dall’attrice Federica Fracassi; neuroscienziati come Ugo Morelli, Vittorio Gallese e Sergio Della
Sala; come anche Martina Ardizzi, ricercatrice di psicobiologia che con Elisabetta Tola parlerà
dell’indissolubile legame tra cervello e tecnologia, mente ed evoluzione; e Stefano Gualeni, filosofo e
game designer che in una riflessione a tutto campo sulle implicazioni della cultura videoludica cerca le
tracce di un nuovo umanesimo.
Di vissuti che lambiscono esperienze del divino parleranno Juri Camisasca, iconico musicista cresciuto
artisticamente insieme a Franco Battiato e ad altri cantautori, e il teologo Paolo Trianni. Un avvincente
scambio di idee e vissuti in bilico tra scienza, arte e spiritualità sarà anche quello che vedrà protagonisti
Michelangelo Pistoletto e Guido Tonelli, in un incontro che rientra nel progetto speciale Mantova e l'arte
contemporanea - Museo di Palazzo della Ragione e Sonnabend Collection.
Giulio Busi ricostruirà l’affascinante presenza della sposa mistica in testi che attraversano i secoli e le
culture.
Si addentreranno infine nelle molteplici rappresentazioni dell’umanità anche gli interventi di Fabrizio
Acanfora e Vera Gheno sulle possibili estensioni della nostra idea di “normalità”, e le riflessioni del dj,
performer e documentarista DonPasta sulle origini, i retaggi e le fragilità del patrimonio materiale ed
immateriale della cultura italiana.
LA POESIA CHE INTERROGA IL MONDO
Al Festival la poesia si rivela un ponte tra intimità e storia, lingue e visioni che attraversano confini
geografici e interiori. Quest’anno alcune tra le voci più originali del panorama internazionale, pur
diversissime, dialogheranno in una comune tensione alla verità e all’azzardo formale, come Ocean Vuong,
autore statunitense di origini vietnamite che fonde trauma, sessualità e perdita in un canto d’amore e
sopravvivenza, o Marija Stepanova – poetessa, giornalista e saggista russa – che affronta l’identità e la
memoria collettiva con sguardo lucido e stratificato, o ancora Polly Clark, che crea versi che traggono linfa
dalla natura, dalla musica e dalle tensioni dell’animo.
Negli incontri italiani, costruiti come dialoghi a due, Francesco Maria Tipaldi e Carmen Gallo propongono
visioni divergenti ma complementari che riportano il corpo e la marginalità al centro della scena; Simona
Menicocci e Marilena Renda tessono trame che riflettono sul lutto, il linguaggio, il silenzio come forma di
resistenza. Allo scenario poetico si lega anche l’accento di Stefano Bottero su Dario Bellezza, un omaggio
necessario a uno dei poeti più tragicamente luminosi del secondo Novecento italiano, e sempre negli
accenti troviamo anche l’excursus di Stefano Tonietto su Ferdinando Ingarrica e la poesia demenziale tra
Ottocento e Novecento, che ha coinvolto autori (quasi) insospettabili come Curzio Malaparte, Mino
Maccari, Umberto Eco, Stefano Bartezzaghi. Una personalissima incursione nella poesia sarà quella
tentata da Beppe Severgnini per accompagnare la stagione della vecchiaia in compagnia dell’attrice
Chiara Buratti.
GENERAZIONI VERDI
Grazie al progetto LAB - Libri Acque Boschi, nel 2024 Festivaletteratura ha avviato un percorso con
ragazze e ragazzi alla ricerca di parole, strumenti e immagini per raccontare la trasformazione del pianeta
a causa del cambiamento climatico e per ragionare su nuovi modi di stare al mondo, nel rispetto
dell’ambiente e delle altre specie viventi. Quest’anno gli studenti di LAB gestiranno un’ecobiblioteca
aperta tutti i giorni per offrire al pubblico una selezione di libri su tematiche verdi, avviata già lo scorso
anno dai confronti con David Quammen, Laura Scillitani, Maurizio Casiraghi e altri autori. Intorno
all’ecobiblioteca sono previste anche visite animate per bambini e ragazzi – condotte tra gli altri da Elena
Baboni, Chiara Morosinotto, Maciej Michno, Valentina Gottardi – e incontri coordinati dai ragazzi su
letture che possono suscitare reale interesse verso temi ambientali, con la partecipazione tra gli altri di
Luca Mercalli, Marc Ter Horst, Annalisa Metta e Alessio Malcevschi.
Presso la Tenda dei Libri in piazza Sordello sarà attivo un punto di promozione, assistenza e installazione
de la mappa delle acque, la web app sviluppata da LAB e pensata per rendere leggibili e disponibili i dati
registrati sull’ecosistema dei laghi di Mantova. La mappa sarà testata e utilizzata come guida nei laboratori
condotti da Marco Bartoli, Sara Benelli, Bianca Maria Lecchini e Monia Magri nelle acque del Rio presso
le Pescherie di Giulio Romano e nelle “cacce al tesoro” sulle sponde del lago di Mezzo.
Alla domanda che cos’è un bosco? tenta invece di rispondere il documentario prodotto nel corso del
progetto LAB sotto la guida della videomaker Cecilia Fasciani, che verrà presentato in anteprima al
Festival. Partendo dalle riprese nel bosco di Festivaletteratura a Dosolo, il film raccoglie interviste a
esperti, rappresentanti delle istituzioni, abitanti, per comprendere come un bosco interagisca con
l’ecosistema circostante, le comunità, le vite di tutti. Al pubblico di bambini e adulti saranno inoltre rivolte
le esplorazioni del lago di Mezzo e quelle notturne nei vecchi e nuovi giardini intorno a Palazzo Te con
Maciej Michno e Valentina Gottardi, i laboratori sui prati di Elena Baboni, le ricognizioni sulla
biodiversità di Monica Guerra, i dialoghi con i rapaci di Chiara e Davide Morosinotto.
SOGNARE FORTE E ALTRI PENSIERI ADOLESCENTI
In un momento in cui mappe e schemi tradizionali di pensiero sembrano diventati inutili, il Festival prova
ad affidare ai giovani il compito di immaginare il futuro e cercare parole, visioni e strumenti nuovi e
coraggiosi per abitarlo. Sognare forte è un campo di progettazione critica e creativa che si terrà al Forte
di Pietole il giovedì e venerdì del Festival: in questa fortezza che sorge sul Mons Virgilii, dove secondo la
tradizione nacque il poeta latino, circa trenta ragazze e ragazzi tra gli 11 e 14 anni trascorreranno due giorni
tra discussioni collettive, laboratori, passeggiate, pranzi all’aperto e notti in tenda, per immaginare insieme
possibili scenari di cambiamento, che verranno raccontati con fanzine, poster e altre produzioni da
distribuire al Festival durante il fine settimana. Coordinati dai Ludosofici, a condividere questa azione di
pensiero con i ragazzi saranno Grace Fainelli, Luogo Comune, Matteo Meschiari, Davide Morosinotto,
Giovanni Bellotti e Vanessa Roghi.
Su questa stessa linea si collocano molte delle progettualità sviluppate per gli adolescenti dal Festival in
questi anni, come Passports, dedicato a scritture e pensieri di autori e autrici tra più culture, che
quest’anno vedrà protagonisti Noemi Abe e Grace Fainelli, Amal Oursana e Irina Turcanu, Elvira Mujčić
e Boban Pesov. Coordinato da Mohamed Maalel e Manuela Manera, il workshop di Passports coinvolgerà
quest’anno dieci ragazze e ragazzi under 20 per portare all’attenzione del pubblico le riflessioni su “andate
e ritorni” che attraverseranno gli incontri con gli scrittori, realizzando interviste on the road e produzioni
video per i canali social del Festival.
A Piazza Alberti words match e blurandevù faranno da aggregatori di letture, visioni e ascolti su cui si
accenderà il faccia a faccia tra ragazzi e autori. Ad accendere gli incontri di words match saranno come
sempre alcune parole al plurale: “attivismi” con Fabrizio Acanfora e Jennifer Guerra, “amori” con Giulia
Muscatelli e Michela Panichi, e “parole” con Giuseppe Antonelli e Beatrice Cristalli. In Blurandevù
alcuni ospiti d’eccezione – tra cui Chiara Galeazzi, Roberto Grossi e Melania G. Mazzucco – saranno
protagonisti di interviste fatte dai ragazzi sottoposti al training del fumettista Giulio Macaione.
Più diffusa e leggera la presenza quest’anno di Read More, il progetto di promozione alla lettura del
Festival che ha visto coinvolte 256 scuole e oltre 20.000 ragazzi in tutta Italia, al quale saranno dedicati
alcuni punti informativi mobili gestiti dagli studenti che hanno partecipato all’iniziativa.
Tra gli autori per i lettori e le lettrici adolescenti presenti nell’ampio programma internazionale del Festival
ricordiamo Lee Kkoch-nim, astro nascente della letteratura coreana e interprete sensibile dei dilemmi di
ragazze e ragazzi, e Michel Jean con le sue storie ambientate nelle foreste del Québec. Al confine tra
scrittura e graphic novel, Giulio Macaione e Michela Panichi parleranno di paure, delusioni e desideri
dell’adolescenza; Alessandro Barbaglia e Giovanni Scarduelli di rapporto conflittuale con la scuola;
Roberto Grossi e Stefano Liberti del destino incerto del nostro pianeta, e Yi Yang e Alessia Rossi di
avventura e passioni seriali.
Nella sede del Politecnico, infine, Giovanni Zagni, Vittorio Gallese e Ugo Morelli lavoreranno con i più
giovani sulla libertà di espressione e su come imparare a conoscerci e a relazionarci con gli altri a partire
dalla nostra comune umanità.
LA CASETTA EDITRICE
Per fare un libro non basta una storia trascinante: servono immagini per illustrarla, idee su come mettere
tutto in ordine in pagina, titoli efficaci, copertine attraenti, frasi a effetto da piazzare sulle fascette, e
ancora una macchina da stampa, carta, colla o ganci per tenerlo insieme.
Per scoprire come si costruisce un libro, alla Casa del Mantegna aprirà la casetta editrice, una stamperia
laboratoriale per introdurre bambine e bambini all’arte editoriale portandoli a realizzare i loro libri dei
sogni. Nella casetta lavoreranno a turno La Tigre sulle copertine, Lorenzo Bolzoni su lettering e messa in
pagina, Simone Galvanini su illustrazioni e colori, Giuseppe Iacobaci sulla traduzione, Susanna
Mattiangeli su blurb e quarte di copertina. Gli ospiti, insieme ai piccoli partecipanti, definiranno un
vivacissimo piano editoriale per portare alla stampa una serie di imperdibili volumi, distribuiti
esclusivamente alla casetta. Bambine, bambini, e tutto il pubblico potranno visitare la stamperia e
prendere parte all’assemblaggio, alla rilegatura e alla confezione finale delle singole copie.
BAMBINE E BAMBINI FUORI FORMATO
Da sempre occasione di sperimentazione, formati non convenzionali, invenzioni anarchiche e gioiose, gli
eventi-laboratori per i più piccoli cercano spazi sempre diversi per liberare la fantasia.
In questa prospettiva, il programma under 12 conquista un nuovo quartiere, Cittadella, dove si terrà A
come casa, prima pagina di un più ampio vocabolario delle parole di confine che Espérance Hakuzwimana
e Teresa Sdralevich scriveranno e disegneranno con bambine e bambini del quartiere. Nei laboratori si
cercheranno tutte le parole che significano “casa”, per farne un’installazione che prenderà forma intorno
alla Tenda dei Libri e che sarà animata dal Collettivo Lan-de-sì.
A Palazzo Te Ericavale Morello farà ordine nella Camera di Amore e Psiche raccogliendo e inscatolando
piatti, bicchieri, tovaglie, elefanti e cammelli, mentre Luogo Comune passerà in rassegna i cavalli delle
scuderie di Federico II Gonzaga attraverso il disegno. Una scorpacciata di caramelle magiche si
preannuncia al Cinema Oberdan con la proiezione del film ispirato agli albi di Heena Baek e presentato
golosamente da Vera Salton; mentre agli amanti della natura saranno dedicati i percorsi e laboratori di
Maciej Michno, Valentina Gottardi ed Elena Baboni sulle sponde del Lago di Mezzo. Sempre all’Oberdan
andrà in scena Il libro di tutte le cose, spettacolo di Bam!Bam! Teatro tratto dall’omonimo romanzo di
Guus Kuijer, ospite d’onore della proiezione.
La Casa del Mantegna resterà il principale polo d’attrazione al Festival per piccole lettrici e lettori. Il
giardino si trasformerà in spazio relax aperto a scorribande come i giochi di perlustrazione di Monica
Guerra o eventi cool come i MAH! o Mantegna After Hours, aperitivi con cocktail rigorosamente
analcolici animati da musiche e danze sufi di Amal Oursana o dalle “canzonine” di Enrico Gabrielli.
Nelle sale interne troveranno spazio gli incontri con alcuni dei più amati scrittori internazionali per ragazzi
come il già citato Guus Kuijer, il vincitore dell’Hans Christian Andersen Award, David Almond, il
divulgatore scientifico Marc Ter Horst o il poliedrico scrittore islandese Gunnar Helgason. La paura
dominerà nei dialoghi tra Alessia Rossi e Stefano Tofani, Chiara Morosinotto e Carmen Gallo, mentre
più votati all’avventura e all’attivismo si prospettano gli appuntamenti con Davide Morosinotto e
Susanna Mattiangeli. Ai classici della letteratura si ispireranno l’omaggio a Pippi Calzelunghe e i racconti
delle vite degli scrittori bambini di Pino Costalunga, la rivisitazione di Raperonzolo di Ericavale Morello,
le incursioni giocose di Flavio Soriga nei generi letterari. Di ricci e allocchi discuteranno lo stesso Soriga,
Chiara e Davide Morosinotto. Attesissima tornerà la sfida del Reading slam!, che vedrà scrittrici come
Giusi Quarenghi e Laura Imai Messina impegnate a convincere il pubblico a votare il proprio mito
preferito, mentre, in un crescendo di parole inventate, Marco Malvaldi e Stefano Tofani introdurranno i
bambini all’arte della spensieranza.
La Casa del Mantegna si proporrà anche quest’anno come grande fabbrica di immagini, fotografie, oggetti
non identificati nati dalla collaborazione creativa tra autori e bambini. Accanto all’attività della casetta
editrice, un’impronta laboratoriale avranno le indagini a fumetti di Damijan Stepančič, l’introduzione
all’arte di Emanuele Lugli, le esplorazioni intime e meravigliose di Chiara Raineri, le impronte fotografiche
di Alessandro Truffa e la lezione di fact checking di Giovanni Zagni.
FESTIVALETTERATURA POLITECNICO
C’è un Festival in cui letture, analisi, rappresentazioni della realtà si costruiscono in modo partecipato,
dove il pensiero diventa esercizio collettivo, esperienza di relazione, reciproco riconoscimento. Nelle aule
del Politecnico, il Festival aprirà uno spazio dedicato a laboratori, lezioni, avvicinamenti interattivi alle più
diverse discipline, pensato per chi vuole mettersi in gioco e intraprendere un percorso di confronto
dall’esito tutt’altro che scontato con scrittori, artisti ed esperti.
Al centro di questo programma restano le lezioni orizzontali, riflessioni dialoganti che quest’anno
vedranno impegnati docenti come Marco Filoni su benefici e declinazioni tossiche della paura, Adriana
Valerio sulla trasgressione femminile vista attraverso la Bibbia, Matteo Meschiari sul concetto di
“territà”, Francesco Spampinato sul ruolo dell’arte nel mondo virtuale, Vanessa Roghi su metodo storico
e (false) immagini, Felice Cimatti sull’idea di “fatto” in ambito filosofico.
Con le questioni di lingua si cercherà invece di capire – attraverso esercitazioni pratiche e incursioni
nell’uso quotidiano della nostra lingua – come le trasformazioni dell’italiano raccontino i cambiamenti in
atto nella nostra società. Giuseppe Antonelli si occuperà del destino della punteggiatura, Vera Gheno di
maschili e femminili delle professioni, Matteo Motolese del “difficilese”, Manuela Manera di
analfabetismo funzionale e Beatrice Cristalli di come funziona lo slang delle nuove generazioni.
L’approccio partecipativo e seminariale non trascurerà ambiti di arti visive e performative: Simone Massi,
grande talento del nostro cinema d’animazione, illustrerà il suo mestiere conversando con il critico
Fabrizio Tassi e attraverso la conduzione di un workshop, mentre Lola Posani spiegherà in pubblico la
pratica del Deep Listening dopo i tre giorni di laboratorio esperienziale tenuti a Palazzo Te.
Sempre al Politecnico troveranno spazio i laboratori per adolescenti di Giovanni Zagni, Vittorio Gallese
e Ugo Morelli e gli incontri dell’ecobiblioteca già ricordati in precedenza, insieme ad alcuni incontri
dedicati ai temi normalmente “di casa” presso la sede universitaria, tra i quali il confronto tra Beppe
Finessi e Luca Molinari sul ruolo delle riviste di settore nella riflessione critica su architettura e design; e
i dialoghi sulle metamorfosi del paesaggio e sulle città del futuro condotti dallo stesso Luca Molinari e da
Annalisa Metta.
Il programma cartaceo di Festivaletteratura, strumento indispensabile per navigare e vivere la
manifestazione, che quest’anno ha una copertina disegnata da Giulia Vetri, sarà presentato nella seconda
metà di luglio.
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