La Natività di Lorenzo Lotto proveniente da Siena al Museo Diocesano di Milano
Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano annuncia il calendario degli eventi della prossima stagione, con l'arte sacra e la fotografia sempre al centro del suo programma espositivo. Due, in particolare, le mostre che inaugureranno tra ottobre e novembre: Capolavoro per Milano 2025, rappresentato quest’anno dalla Natività di Lorenzo Lotto e la prima antologica in un museo milanese dedicata al fotografo Elio Ciol.
Il Capolavoro per Milano – afferma Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano - è un evento espositivo sempre molto atteso dal nostro pubblico. In occasione del Natale 2025 siamo lieti di iniziare una nuova collaborazione con un grande museo italiano, la Pinacoteca Nazionale di Siena, che ci ha concesso il prestito della Natività di Lorenzo Lotto, uno dei capolavori dell'eccentrico artista del Rinascimento. Tradizionale è diventato anche l'appuntamento autunnale con la fotografia, che ci permette di presentare uno straordinario autore, Elio Ciol. Il suo sguardo desideroso di andare a fondo della realtà e della sua essenza ci accompagnerà nei prossimi mesi.
Dal 28 ottobre 2025 all’1 febbraio 2026 torna uno degli appuntamenti più attesi dai visitatori del Museo: il Capolavoro per Milano 2025, giunto alla sua diciassettesima edizione, sarà la Natività di Lorenzo Lotto(Venezia, 1480 circa – Loreto, Ancona, 1556 circa), preziosa tavola in prestito dalla Pinacoteca Nazionale di Siena.
Considerato “il genio inquieto” del Rinascimento per l’originalità del suo linguaggio, Lotto affronta qui il tema della Natività attraverso un’iconografia inconsueta, ispirata a un Vangelo apocrifo che, oltre alla Sacra Famiglia, vede la presenza della levatrice Salomè, punita con la paralisi della mano per non aver creduto alla Verginità di Maria. La scena, contraddistinta da un tono intimo e colloquiale, si svolge in un semplice interno, in una suggestiva ambientazione notturna, ripresa da Lotto dai modelli nordici che circolavano in quegli anni a Venezia. Maestro nella sperimentazione delle potenzialità della luce, l’artista utilizza due differenti fonti luminose: l’alone di luce generato dal bambino stesso e la fiamma del focolare in secondo piano. I giochi di luce e i bagliori improvvisi fanno emergere una gamma cromatica straordinariamente intensa.
A partire dal 2 settembre, il Museo riaprirà anche in orario diurno (martedì-domenica, ore 10.00-18.00) e sarà nuovamente visitabile la collezione permanente.
Commenti
Posta un commento