Svelati i premi della critica musicale Franco Abbiati a Pesaro
L’atmosfera è quella di festa e la cornice è il Teatro Rossini di Pesaro, uno dei “Cento teatri” delle Marche scelto, non a caso, per la cerimonia di consegna del 44° Premio della critica musicale “Franco Abbiati”, assegnato dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali. Da alcuni anni infatti, su iniziativa del presidente dell’Associazione, Andrea Estero, la premiazione viene ospitata dall’istituzione vincitrice nella categoria “Miglior spettacolo”.
E così, a poche ore dalla sua 46a inaugurazione che avverrà con la messa in scena dell’opera Zelmira, il Rossini Opera Festival ha accolto l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali e ha ricevuto il premio “Miglior spettacolo” per la produzione del 2024 di Ermione con la direzione musicale di Michele Mariottie la regia di Johannes Erath, entrambi presenti per ritirare, insieme al sovrintendente del ROF Ernesto Palacio, la pergamena sulla quale è riportata la motivazione: «Per la lettura articolata attraverso il rapporto simbiotico fra concezione musicale e teatrale, con un’unità di intenti e una qualità protese, secondo il principio enunciato dal fondatore del Festival Gianfranco Mariotti, non alla lusinga rassicurante, ma alla riflessione e alla discussione sull’opera stessa».
La cerimonia è proseguita con la consegna dei premi a Emmanuel Tjeknavorian, eletto miglior direttore (presente anche Ambra Redaelli, Presidente dell’Orchestra Sinfonica di Milano, compagine di cui Tjeknavorian è direttore musicale), a Moshe Leiser e Patrice Caurier, migliori registi per il Mefistofele andato in scena al Teatro La Fenice di Venezia, a Dmitri Tcherniakov per le scene di Rusalka del Teatro di San Carlo di Napoli. E ancora a Eva-Maria Van Acker per i costumi della produzione de Le grand macabre al Teatro Massimo di Palermo.
Durante la premiazione il violoncellista Ettore Pagano, vincitore nella categoria “Solista”, è stato protagonista di un momento musicale con un omaggio a Rossini. Si è quindi proseguito con il conferimento del premio al Jack Quartet(miglior Ensemble), al soprano Mariangela Sicilia e al mezzosoprano Cecilia Molinari (migliori Cantanti), al Trio Rinaldo, vincitore del Premio “Piero Farulli”. Per la categoria “Novità per l’Italia” è stato premiato il compositore Samir Odeh-Tamimi per Roaïkron (Venezia, Biennale Musica).
Infine il “Premio speciale” è andato alla produzione Manon Manon Manon del Teatro Regio di Torino, per il quale erano presenti il Sovrintendente Mathieu Jouvin e il Direttore artistico Cristiano Sandri; il Premio “Filippo Siebaneck” è andato al Progetto Social Opera della Fondazione Pergolesi Spontini rappresentata dal Direttore generale Lucia Chiatti e dal sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo.
La commissione della 44a edizione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati” (critico musicale bergamasco, per decenni firma del «Corriere della sera»), è stata presieduta da Angelo Foletto ed è stata composta dal direttivo dell’Associazione Nazionale dei Critici Musicali (Andrea Estero (presidente), Alessandro Cammarano, Carlo Fiore, Gianluigi Mattietti, Carla Moreni e Roberta Pedrotti) e da sette critici eletti dagli iscritti fra i soci dell’ANCM (Attilio Cantore, Susanna Franchi, Cesare Galla, Giancarlo Landini, Gregorio Moppi, Alessandro Rigolli, Lorenzo Tozzi).
Di seguito tutte le motivazioni.
Miglior spettacolo
Gioachino rossini
Ermione
direttore Michele Mariotti
regia Johannes Erath
(Pesaro, Rossini Opera Festival)
Per la lettura articolata attraverso il rapporto simbiotico fra concezione musicale e teatrale, con un’unità di intenti e una qualità protese, secondo il principio enunciato dal fondatore del Festival Gianfranco Mariotti, non alla lusinga rassicurante, ma alla riflessione e alla discussione sull’opera stessa.
Premio speciale
Manon Manon Manon
(Torino, Teatro Regio)
Per l’originale idea di rendere omaggio al primo centenario della morte di Puccini affiancando alla Manon Lescaut le altre due opere sullo stesso soggetto: Manon Lescaut di Auber e Manon di Massenet, realizzando così un progetto unico che, con un grande sforzo organizzativo e progettuale, proponeva anche le tre opere tre sere di seguito.
Miglior direttore
Emmanuel Tjeknavorian
Per la carica artistica e umana, la sorprendente maturità interpretativa, la profonda collaborazione instaurata con i musicisti dell’Orchestra (guidati come violinista in preziosi impaginati da camera) e la non scontata fisionomia dei programmi proposti nei primi mesi come direttore musicale della Sinfonica di Milano, riportata con esuberante crescita esecutiva e di simpatia al centro della vita musicale cittadina e dell’affetto del pubblico.
Novità per l’Italia
Samir Odeh-Tamimi, Roaïkron
(Venezia, Biennale Musica)
A Roaïkron di Samir Odeh-Tamimi, eseguito alla Biennale di Venezia dal Christian Benning Percussion Group: lavoro per sei percussioni disposte intorno al pubblico, emblematico del linguaggio musicale veemente e drammatico del compositore palestinese, capace di tradurre in suoni la materia che forma gli anelli di Saturno, con materiali ritmici dai colori diversi e dalla forza primitivistica.
Migliore regista
Moshe Leiser e Patrice Caurier
Mefistofele
(Venezia, Gran TeatroLa Fenice)
Per la rara messinscena dell’opera di Boito alla Fenice di Venezia, nella quale la coppia registica rappresenta con disincantata ironia i mali contemporanei, cogliendo al contempo il sarcasmo irridente che è il fondamento dell’opera.
Migliore scenografo
Dmitri Tcherniakov
Rusalka
(Napoli, Teatro di San Carlo)
Per l’invenzione di uno spazio immaginifico, dove il regista debutta firmando una Rusalka raccontata come fiaba al presente, ritagliata azionando in sequenza pannelli sofisticati, orizzontali o verticali, intrecciando ambienti da enormi a minuscoli, mischiando tecnologia al computer e macchinistica barocca, dov’è la scenografia a dettare da protagonista il passo della drammaturgia.
Migliore costumista
Eva-Maria Van Acker
Le Grand Macabre
(Palermo, Teatro Massimo)
Per aver condensato molteplici suggestioni letterarie, cinematografiche, storiche e culturologiche in un corredo che si è rivelato consistente sia rispetto al Grand Macabre di Ligeti sia al suo status di classico dell’opera contemporanea.
Miglior solista
Ettore Pagano violoncello
Per la sua intensa attività concertistica declinata in impaginati raffinati e sostanziata in esecuzioni ogni volta esemplari per qualità tecnica e per sensibilità emozionale del gesto e del pensiero strumentale.
Miglior cantante
Cecilia Molinari
Per il suo Ariodante al Festival della Valle d’Itria, cesellato nel fraseggio, caleidoscopico nei colori, dalle agilità perfette e caratterizzato da luminosa ricchezza espressiva.
Miglior cantante
Mariangela Sicilia
Per la tornitura preziosa di una vocalità erede della miglior scuola italiana e posta sempre al servizio di un’intenzione musicale e interpretativa intelligente e consapevole dello stile, in particolare evidenza nel colore e nell’accento del canto pucciniano, con particolare riferimento alla Rondine cantata al Teatro alla Scala.
Miglior ensemble
Jack Quartet
Per il concerto per il Festival di Spoleto, unica tappa italiana, dove il quartetto dei giovani acclamati Christopher Otto e Austin Wulliman violino, John Richards viola, Jay Campbell violoncello ha interpretato con lettura abbagliante, virtuosismo, fantasia e incisività le pagine americane di Ruth Crawford Seeger, Gabriella Smith, Amy Williams (Tangled Madrigal, prima italiana) e George Lewis.
Premio“Piero Farulli”
Trio Rinaldo
Leonardo Ricci violino
Rebecca Ciogli violoncello
Lorenzo Rossi pianoforte
Premio “Filippo Siebaneck”
Progetto Social Opera
(Fondazione Pergolesi Spontini, Jesi)
Per la concezione di ampio respiro che rende concreti i principi di inclusione e partecipazione in un percorso sociale condiviso che avvicina all’opera categorie svantaggiate e diversamente abili, facendo della musica, del teatro e della danza uno strumento di crescita, consapevolezza, integrazione.
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