Leonor Fini a Milano
Leonor Fini a Palazzo Reale di Milano: una riscoperta
È in pieno svolgimento una mostra per certi versi assai sorprendente nella prestigiosa sede di Palazzo Reale a Milano. Leonor Fini, artista Italo Argentina, visionaria e ribelle con tratti surrealisti, sconosciuta ai più è uno dei fiori all’occhiello della sempre prestigiosa programmazione dell’istituzione museale meneghina. Dal titolo emblematico Io sono Leonor Fini rappresenta un momento di riscoperta della sua opera, più che mai attuale grazie ai temi che ha che ha affrontato e messo in discussione, dal genere all identità passando attraverso i modelli consolidati di famiglia, il maschile e il femminile. L’esposizione presenta oltre cento opere tra dipinti, disegni, fotografie, costumi e video attraverso nove sezioni tematiche che restituisce un ritratto complessivo che spazia dalla pittura alla moda, dalla letteratura al teatro attraverso temi ricorrenti come il macabro e il minaccioso, il rapporto con la sessualità, gli aspetti rituali e di metamorfosi. Un artista all’avanguardia capace di intrecciare arte, moda, letteratura e spettacolo in un percorso libero da ogni convenzione in cui la donna non è musa ma protagonista.
La pittura: un universo onirico e simbolico
I mondi di Leonor Fini si collocano tra reale e immaginario, in un delicato equilibrio dove simbolismo e visione si intrecciano. Le sue figure femminili, forze primordiali e indomabili popolano tele dense di mistero con sfingi, donne gatto e uomini ambigui. Come spesso nelle opere dei surrealisti si viaggia nell’inconscio e nei sogni. Esplorazioni psicoanalitiche che prendendo spunto da Freud trovano ispirazione dai grandi maestri del passato come Piero della Francesca, Michelangelo e i Manieristi e alla loro lezioni sul colore e sulla natura umana.
L’arte
Figura magnetica del ventesimo secolo, come un’altra pittrice del secolo breve come Tamara De Lempicka, pur profondamente diversa, ma entrambe icone di stile frequenta i circoli intellettuali di Trieste, Parigi, Roma e Milano. Attraverso Max Ernst entra in contatto con Man Ray, Dora Maar, Salvador Dalí e Leonora Carrington, mantenendo però uno sguardo autonomo e rivoluzionario dal mondo surrealista.
La letteratura
Pur conoscendo André Breton il loro rapporto è complesso e distante rifiutando le rigide convenzioni del movimento e si trova più in sintonia con scrittori come Alberto Moravia, Elsa Morante e Jean Cocteau in quei fermenti artistici di Roma e Parigi durante il dopoguerra. Un dialogo intellettuale di ampio respiro tra arte visionaria, simbolismo e sensibilità poetica.
Il cinema e il teatro
Legata a molte importanti figure della decima musa come Anna Magnani, con cui divideva la passione per i gatti, Federico Fellini per cui realizzò i costumi per una scena di Otto e mezzo, Pier Paolo Pasolini per un film purtroppo mai realizzato, fino a Luchino Visconti per cui realizzò alcuni costumi per produzioni teatrali e liriche è stata un personaggio chiave in molte delle grandi realizzazioni di quel periodo.
La moda
Anche in questo campo Leonor Fini ha mostrato tutto il suo talento entrando in contatto con grandi nomi come Christian Dior, Elsa Schiaparelli per cui realizzò la boccetta del profumo Shocking ispirata a Mae West che fu in anni successivi ripresa da Jean Paul Gautier. Tra le sue frequentazioni altri celebri stilisti come Yves Saint Laurent e Simonetta Colonna.
Una mostra davvero interessante visitabile fino al 22 giugno 2025. Da non perdere!


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