Michele Ciacciofera Lettere mediterranee dal 29 ottobre al 20 dicembre 2025 Martedì 28 ottobre press preview: ore 11.00 opening: dalle ore 17.00 alle ore 20.30 Per accrediti e maggiori informazioni scrivere a ddlarts@ddlstudio.net BUILDING GALLERY via Monte di Pietà 23, 20121 Milano www.building-gallery.com |
Michele Ciacciofera, Vanity Fair, 2020, tempera all’uovo, tempera alla caseina, matita, carboncino su cartone 60 x 80 cm, ph. Alessia Galassi |
Dal 29 ottobre al 20 dicembre 2025, BUILDING GALLERY presenta la mostra Lettere mediterraneedell’artista Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969), rappresentato in Italia dalla galleria. L’esposizione, secondo progetto personale che BUILDING dedica all’artista dopo Condensare l’infinito(2024), si sviluppa su tre piani espositivi della galleria e offre una panoramica completa del lavoro grafico, pittorico, scultoreo e installativo di Ciacciofera, incentrato su temi storici, antropologici e politici legati al Mediterraneo, tra nuove produzioni, lavori storicizzati e riattivazioni inedite. Memoria, miti antichi e contemporanei, archeologia, magia, letteratura, natura e ecologia sono i capitoli aperti, presentati in questa mostra, che consentono la lettura del lavoro di Michele Ciacciofera degli ultimi anni, secondo un percorso tematico concepito ad hoc per ogni piano espositivo di BUILDING GALLERY. Insieme a opere inedite realizzate appositamente per la mostra, Lettere Mediterranee propone, per la prima volta in Italia, la riattivazione di alcune opere emblematiche dell’artista, come le installazioni Janas Code (2016), Terra Madre (2024) e The Hand of Nature (2024). |
Michele Ciacciofera, The Fire Worshipper, dalla serie Les Souffles (Hommage à Birago Diop), 2023-2024, ceramica smaltata, 95 x 30 x 32 cm, ph. Tatiana Russi Soto |
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Il titolo della mostra, Lettere Mediterranee, rimanda alla centralità del Mar Mediterraneo nella vicenda biografica e artistica di Ciacciofera. Come osserva l’artista stesso: “Il Mediterraneo è l'universo infinito delle mie riflessioni, […] una mappa mentale che corrisponde alla mia stessa vita, passata in buona parte a saltare da un'isola all'altra in una sorta di maratona ‘geografica’, di cui ad oggi non posso citare altro che l'inizio […]. Poco dopo aver lasciato la Sardegna, riscoprii la Sicilia, isola in cui sono cresciuto, e il mondo del Mediterraneo […]. Una parte essenziale del mio lavoro è profondamente impregnata dal tema, nel senso più ampio, del Mediterraneo, che costituisce per me una fonte inesauribile d'ispirazione. […] Sono molto interessato all’esplorazione dei ‘mondi’ in cui persistono forme di arcaismo con origini remote e misteriose […].” Il percorso espositivo si sviluppa al piano terra a partire da un’opera chiave dell’itinerario artistico di Ciacciofera, Janas Code (2016): un lavoro che intreccia memoria personale, mito e ricerca antropologicaattraverso un assemblaggio poetico di sculture, collage e oggetti ritrovati, tra cui fossili, ceramiche, minuscoli abiti in terracotta, frammenti naturali e libri fatti di semi. L’opera, presentata alla Biennale di Venezia del 2017, si configura come un omaggio alla Sardegna e al suo prezioso, millenario e silenzioso patrimonio culturale, non solo archeologico ma anche naturale e antropologico. Janas Code è così la porta di accesso ad una serie di opere pittoriche e scultoree, create tra il 2015 e il 2021, che popolano lo spazio espositivo del piano terra della galleria, come i dipinti: Enchanted, Nature, Revisited (2015), Le Spectateur Émancipé (2015), Sandwiched Life (2021), The Cave of Words (2021) e Vanity Fair(2021) e anche le ceramiche ingobbiate: L'Enfant Fleur (2021), Le Ventre Mou du Pouvoir (2021), Terre et Mer (2021). |
Michele Ciacciofera, Janas Code (2016/2017), Installation view, Viva Arte Viva, 57a Esposizione internazionale d’Arte Padiglione delle Tradizione all’Arsenale, Biennale di Venezia, 2017 ph. Walter Silvestrini |
Al primo piano di BUILDING GALLERY la dimensione mitologica si confronta con quella iperconsumisticae tecnologica del presente: in una sorta di arena, alcune grandi sculture in ceramica ad elementi sovrapposti - ispirati alla letteratura di Tomasi di Lampedusa (The Siren, 2024, L'Homme Guépard n. 2, 2024) o al mito greco (L'Asino Rosa - Omaggio a Dioniso, 2025) - dialogano con il grande trittico The Artsphere in the Age of Amazonization (2021-2022), in cui figura una scatola occhiuta, simbolo al contempo dell’e-commerce e della sorveglianza di massa. La mostra prosegue con l'installazione composta da numerose sculture-maschere in ceramica dal titolo The Debt to Human Guile (2024) - omaggio alla poesia We wear the mask (1896) di Paul Laurence Dunbar - che introduce allo spazio consacrato alla memoria con l'intero ciclo di Memory Boxes (2013-2024). L’esposizione si conclude al secondo piano della galleria, dove la visione multinaturalistica della realtà affida al necessario dialogo interspecifico il futuro per ogni forma di vita. Al centro della sala, a pavimento, The Hand of Nature (2024) - tappeto circolare verde su cui giacciono innumerevoli piccole sculture in ceramica colorate - dialoga con alcune opere presentate a parete. Da un lato la tela libera The Translucent Skin of the Present (2015-2016) è un vero e proprio omaggio al tempo in cui l’azione pittorica funge da base per 360 stratificazioni progressive di calcare realizzate lungo un intero anno. Dall’altro si trovano invece una serie di sculture in ceramica smaltata dal titolo Earth Island (2019-2022). La mostra termina con Terra Madre (2024), installazione prodotta per la VI Biennale di Mardin (2024) in Turchia, composta da due bandiere in sacchi di iuta ricamate e da una grande mappa geografica realizzata in feltro. Lettere mediterranee è una retrospettiva che ripercorre i momenti salienti della ricerca artistica di Michele Ciacciofera, riunendo - accanto a lavori inediti che testimoniano l’evoluzione più recente della sua pratica - opere più storicizzate e note dell’artista, già presentate in rassegne presso pubbliche istituzioni come Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, Biennale d'arte contemporanea di Mardin (Turchia), Museo MA*GA di Gallarate, Musée d'Art Contemporain de Rochechouart (Francia), CAFA Art Museum di Pechino (Cina) e Centre d'Art Contemporain Passerelle di Brest (Francia). In concomitanza con la mostra, Michele Ciacciofera presenta dal 3 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 l’installazione The Nest of the Eternal Present alla 36ma Bienal de São Paulo Not All Travelers Walk Roads — Of Humanity as Practice, curata da Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, co-curata da Alya Sebti, Anna Roberta Goetz, Thiago de Paula Souza e Keyna Eleison. |
Ritratto di Michele Ciacciofera, ph. Roberto Leoni |
L’artista Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969) vive e lavora a Parigi. Il suo lavoro è caratterizzato dall'uso di svariati media, dal disegno alla pittura, dal suono alla scultura realizzata attraverso l'uso di ceramica, vetro, bronzo, pietra ed assemblaggi di vari materiali. Tramite un approccio antropologico, l'artista esplora diverse tematiche legate alle isole di cui è originario, la Sardegna e la Sicilia, attraverso il prisma del Mediterraneo. Memoria collettiva, miti rivisitati e realtà politica contemporanea si mescolano in opere caratterizzate da una sensibilità per la materia e da un'acuta consapevolezza delle problematiche attuali legate alla riconfigurazione degli equilibri socio-economici e ambientali. Basata su numerose fonti, la sua ricerca si collega ai grandi temi della contemporaneità che l'artista esamina attraverso una narrazione molto personale, svolta anche attraverso la scelta dei materiali utilizzati, che rivestono un ruolo essenziale nella sua poetica. La visione sociologica e antropologica usata come metodo per sviluppare il suo processo creativo, gli permette di attualizzare temi come la storia e l'archeologia, affrontare le questioni ecologiche e politiche o universalizzare le vicende legate al Mediterraneo, materializzando esperienze poetiche dalla forte capacità comunicativa. Le sue opere sono state esposte alla Summerhall Edimburgo (2014), al IMMA Museum di Dublino (2015), alla 57a Biennale Internazionale d'Arte di Venezia (2017), a Documenta 14 di Kassel (2017) e Atene (2017), al Museo MAN di Nuoro (2017), al CAFA Museum di Pechino (2016), al Museo d'Arte Contemporanea di Rochechouart, Francia (2021), al Museo des Beaux-Arts di Rennes (2021) e in numerose altre istituzioni museali internazionali. Ha ricevuto la Civitella Ranieri NYC Foundation Visual Arts Fellowship nel 2015-2016. Nel 2024 ha partecipato, con un lavoro site-specific, alla 6ª Biennale Internazionale d'arte contemporanea di Mardin in Turchia. Tra il 2023 e il 2024 presenta le personali Condensare l’Infinito, al Museo MA*GA di Gallarate, a cura di Alessandro Castiglioni; presso BUILDING TERZO PIANO di Milano, curata da Angelo Crespi; al Centre d’Art Contemporain Passerelle di Brest, con commissariato di Loïc Le Gall. L'intero progetto espositivo è stato accompagnato da un catalogo pubblicato da Johan & Levi (Milano) con testi di Alessandro Castiglioni, Loïc Le Gall, Melissa Bianca Amore e Angelo Crespi. Nel 2024 ha realizzato il progetto di arte pubblica Homo Arbor, commissionato da Groupe Emerige Paris e Ville de Gennevilliers, confermando il suo impegno nella dimensione ambientale e sociale, anche attraverso la mostra personale Natura Naturans presso la galleria Michel Rein di Parigi. Nel 2025 ha realizzato un importante progetto artistico, curato da Bianca Cerrina Feroni, realizzando in un contesto naturale la monumentale scultura Altare del Tempo e dell’Acqua Feconda, presentata in concomitanza con l’edizione 2025 del Simposio Internazionale di Scultura su Pietra, all’interno del progetto PNRR Piccoli Borghi “Living Lab sui cambiamenti climatici dei borghi di Fanano”. Tra i progetti in corso e futuri l’artista partecipa alla 36ª Biennale di San Paolo, aperta nel settembre 2025, e presenterà una mostra personale alla Biblioteca Braidense di Milano nell’ottobre 2026. |
Michele Ciacciofera, Le Spectateur Émancipé, 2015 acrilico su tela, 41 x 33 cm ph. Alessia Galassi |
BUILDING è un progetto dedicato all’arte nelle sue più varie forme di espressione situato nel centro di Milano. Nata nel 2017 dalla visione di Moshe Tabibnia, BUILDING è incentrata su una ricerca artistica, storica e contemporanea, volta verso una nuova idea di galleria d’arte, in cui cultura e mercato avanzano paralleli. BUILDING si presenta come una costellazione composta da diversi spazi e progettualità, in cui giovani protagonisti della scena internazionale, artisti affermati e storicizzati, così come artigiani e designer si incontrano in un’ottica di scambio intergenerazionale e sconfinamento di discipline, mirando ad una costante sperimentazione e creazione di cultura. BUILDING, collocata in via Monte di Pietà 23, ospita nella sua architettura tre progetti espositivi che durante l’anno presentano tre programmazioni autonome: BUILDING GALLERY, è lo spazio espositivo, inaugurato nel 2017, che abita i primi tre piani dell’architettura che l’accoglie e ospita le mostre principali della programmazione annuale della galleria; BUILDING BOX è il progetto espositivo annuale, inaugurato nel 2018 e situato all’interno di due delle vetrine su strada di BUILDING, fruibile dall’esterno 24 ore su 24, 7 giorni su 7 che ospita a cadenza mensile opere legate tra loro da un fil rouge temporale; BUILDING TERZO PIANO, situato al terzo piano, è uno spazio che nasce nel 2023 dal desiderio di esplorare la creatività in tutte le sue sfaccettature e la cui identità si svilupperà nel tempo seguendo una programmazione indipendente. BUILDING GALLERY BUILDING GALLERY, ha inaugurato nel 2017 come primo progetto espositivo di BUILDING, ospitando da quel momento mostre personali e collettive di artisti storicizzati, mid-career ed emergenti, sia italiani sia internazionali. Nata dalla visione del suo fondatore BUILDING GALLERY presenta, dal piano terra al secondo piano, esposizioni che si snodano su tre piani espositivi, proponendo vere e proprie narrazioni in dialogo con l’architettura della galleria. In diverse occasioni i progetti espositivi, spesso curati da curatori esterni, hanno valicato gli spazi di BUILDING, espandendosi sulla facciata esterna e interna della galleria, creando dialoghi spontanei con la città di Milano. BUILDING GALLERY rappresenta il primo spazio espositivo in cui la ricerca di BUILDING ha avuto modo di emergere nello scenario artistico milanese, proponendo non solo artisti affermati ma anche giovani protagonisti della scena artistica nazionale e internazionale, in un’ottica di scambio intergenerazionale e costante arricchimento culturale. |
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