Fuoripista la nuova eccellente mostra di Grès Art 671 a Bergamo

 FUORIPISTA

arte, sport e inverno

a cura di 2050+ con gres art 671

12 novembre 2025 – 8 febbraio 2026 gres art 671, Bergamo

Nel contesto dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026, gres art 671 presenta a Bergamo FUORIPISTA, una mostra dedicata agli sport invernali, con uno sguardo che spazia tra l’arte, il design, l’architettura e la ricerca. Opere contemporanee – alcune commissionate per questo progetto, per la prima volta, da gres art – si affiancano a dipinti, installazioni, fotografie, video, lavori storici e materiali d’archivio.

Un progetto – curato da 2050+ con gres art 671 – che celebra l’arte e lo sport insieme, a diverse altitudini e con diverse prospettive, dove gli artisti raccontano vette, neve, perseveranza, fatica, vittorie, sconfitte, geografie e molto altro.

Il mondo della montagna come luogo di desiderio, esplorazione e scoperta, ma anche campo di indagine tecnologica, sociale e ambientale.

Todd Antony, Ludwig Berger, Pieter Brueghel il Giovane, Ise Chonosuke, Giorgio De Marco, Eric Erbe & Victoria Weeks, The Invisible Mountain (Katharina Fleck & Giovanni Betti), Studio Folder, Vittore Grubicy De Dragon, Andreas Gursky, Barrie Jones, Randa Kherba (RKTIC), Armin Linke, Emilio Longoni, Marino Marini, MASBEDO, Kari Medig, Ondřej Mestek, Laura Millard, Carlo Mollino, James Niehues, Numechi.studio (Giulia Bertolazzi e Cosimo Maffione), Marc-Antoine K. Phaneuf, James Robertson, Fulvio Roiter, Françoise Sullivan, Paolo Troubetzkoy, Peter Waldner, Walter Niedermayr.

A Bergamo, a poca distanza dalle montagne dove il 2 febbraio 2026 passerà la torcia olimpica, FUORIPISTA riflette su come i paesaggi e i gesti dello sport invernale possano essere riletti attraverso una narrazione in movimento: sci, hockey, pattinaggio sul ghiaccio, bob vengono presentati al di là della pura performance, come indicatori di valori sociali ed estetici e come forme di espressione artistica.

Attraverso una lente interdisciplinare, FUORIPISTA indaga l’inverno come un campo in trasformazione, sospeso tra l’ambizione sportiva, il turismo, le mutazioni climatiche e le percezioni culturali del paesaggio alpino, e analizza come neve, competizione e gesto sportivo siano stati costruiti, reinventati e oggi ridefiniti dalle innovazioni tecnologiche e dalle nuove modalità di partecipazione, sempre più ampie e trasversali.

Organizzato in cinque capitoli – Olympics +, Sport Invernali, Micro-storie, Inverno Artificiale e Criosfera – il percorso intreccia opere contemporanee e alcune storiche che ampliano l’orizzonte culturale ed emotivo degli sport invernali: dipinti, installazioni, lavori di ricerca, fotografie, sculture, immagini in movimento, videogiochi, materiali d’archivio e strumenti tecnologici provenienti da tempi e geografie differenti compongono un paesaggio in cui immaginazione e adattamento si intrecciano.


  In mostra alcuni capolavori, come il Trappola per uccelli di Pieter Brueghel il Giovane e una grande fotografia (2021) di Andreas Gursky, sono in dialogo con una costellazione di microstorie che ampliano la geografia della neve. Tra queste, le esperienze delle Cholitas Escaladoras (fotografate da Todd Anthony nel 2019), gruppo di donne indigene Aymara che riscrive il significato dell’alpinismo sulle vette delle Ande boliviane; la testimonianza di Zahra Lari, prima pattinatrice artistica emiratina a gareggiare con l’hijab, divenuta simbolo di emancipazione per le atlete musulmane; le fotografie (2007 – 2025) di Kari Medig, realizzate all’interno dell’Afriski Mountain Resort, stazione sciistica arroccata sui monti Maloti del Lesotho, che sovverte l’immaginario eurocentrico dello sci come pratica esclusivamente occidentale.

Accanto ai lavori storici e alle narrazioni d’archivio, gres art 671 presenta tre nuove opere nate, per la prima volta, da tre committenze dirette. Questo da un lato arricchisce l’esperienza del centro culturale bergamasco e la sua collezione, dall’altro amplia la prospettiva contemporanea della mostra. Protagonisti di questo importante capitolo sono: MASBEDO, con una video installazione che racconta la figura di Andrea Lanfri (ex atleta paralimpico della nazionale italiana di atletica leggera, oggi avventuriero e alpinista, detentore del Guinness World Record per il miglio corso in quota più veloce e primo pluriamputato al mondo a salire in autonomia su Everest) e affronta il tema dell’inclusione nello sport; Studio Folder, con un progetto di ricerca che reinterpreta e permette di visualizzare, attraverso una coreografia di pattinaggio di figura, dati spaziali, ambientali e statistici dei Giochi Olimpici Invernali; Numechi.studio (Giulia Bertolazzi e Cosimo Maffione), con due opere dedicate a IceLab Bergamo – centro di eccellenza internazionale per il pattinaggio di figura, situato accanto allo spazio espositivo – che trasformano il gesto atletico della campionessa Carolina Kostner in un’esperienza immersiva tra lo spazio e il corpo.

Aspetto di particolare rilevanza all’interno di tutti i progetti gres art, la scenografia della mostra, progettata da 2050+, vede una serie di muri di mattoni prefabbricati in cemento – lascito della mostra precedente, modificati in ottica di sostenibilità e utilizzo circolare degli allestimenti – insieme a elementi tratti dalla cultura materiale dell’alpinismo – corde, moschettoni e ganci – per evocare l’intreccio tra corpo, tecnica e immaginazione che lega l’essere umano al paesaggio montano.

FUORIPISTA è un viaggio tra storie e microstorie della neve che portano la prospettiva oltre la retorica e dentro l’immaginario invernale: un invito a scoprire, riscoprire o sentire ancora di più la montagna come luogo di relazione, adattamento e immaginazione condivisa.

FUORIPISTA è resa possibile grazie al contributo di Fondazione Pesenti e Italmobiliare nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026.


  Le cinque sezioni di FUORIPISTA

Olympics + apre il percorso indagando l’evoluzione dei Giochi Olimpici Invernali come specchio del proprio tempo. Dalle prime edizioni di Chamonix e Garmisch-Partenkirchen fino a Milano Cortina 2026, la sezione riflette su come il grande evento sportivo abbia trasformato i territori alpini in scenari mediatici, simbolici e geopolitici. Tra le opere, il nuovo progetto di Studio Folder che analizza l’impatto delle infrastrutture e delle narrazioni visive legate ai Giochi.

Sport Invernali esplora il parallelismo tra gesto atletico e gesto artistico. Le discipline – dal pattinaggio al bob, dal curling al salto con gli sci – diventano metafore di equilibrio, rischio e grazia. Le due opere commissionate a Numechi.studio si concentrano sull’IceLab di Bergamo, indagando le relazioni tra corpo, movimento e temperatura.

Micro-storie prosegue il viaggio attraverso geografie e narrazioni inaspettate, dove lo sport invernale diventa strumento di emancipazione. La sezione racconta, per esempio, il debutto della squadra giamaicana di bob alle Olimpiadi di Calgary del 1988, simbolo della sfida ai confini climatici e culturali, o la vicenda degli sciatori hazara dell’Afghanistan, che trasformano la neve in terreno di libertà e resistenza. Queste storie tracciano un atlante alternativo dell’inverno, dove le latitudini si mescolano e la neve diventa spazio di possibilità.

Inverno artificiale: la trasformazione del freddo in tecnologia. Dalle prime macchine per la neve artificiale alle infrastrutture per sci indoor costruite nel deserto, la sezione analizza come l’uomo abbia riprodotto e simulato l’esperienza della neve, fino alle sue versioni virtuali e digitali. Una storia di infrastrutture, energia e desiderio che svela l’altra faccia del paesaggio invernale contemporaneo e che permette anche a chi non vive in luoghi con neve e ghiaccio di praticare gli sport invernali.

Criosfera è la conclusione del percorso in cui la neve e il ghiaccio diventano tracce di un mondo in trasformazione: frammenti di ghiacciai, suoni glaciali e dipinti compongono un paesaggio sospeso tra presenza e scomparsa, un luogo di riflessione sull’impermanenza del freddo e sulla persistenza del suo immaginario.


  L’imminenza dei Giochi Olimpici e Paralimpici è una straordinaria occasione per rafforzare la nostra missione, presentando l’arte in dialogo con gli sport invernali e proseguendo il percorso di creazione di un polo culturale con una visione internazionale, capace di coinvolgere quanto più possibile i visitatori su temi di rilevanza contemporanea. I progetti realizzati con Icelab – Centro di Eccellenza Mondiale ISU del pattinaggio di figura, che è stato anche il primo passo del processo di rigenerazione urbana di quest’area conosciuta come “ex Gres” – sono esempio di questo sforzo continuo. Questa mostra – che vede una collaborazione sviluppata con l’Assessorato allo Sport per favorire il coinvolgimento dei giovani atleti – omaggia anche la recente nomina di Bergamo quale Capitale Europea dello Sport 2027.

Roberto Pesenti, presidente gres art 671

La selezione delle opere in mostra restituisce la visione e la direzione artistica di gres art 671, che indaga il multidisciplinare e il dialogo prezioso che si genera dall’affiancare opere antiche e contemporanee. In questa mostra per la prima volta compaiono opere d’arte e lavori di ricerca inediti prodotti e commissionati per l’occasione da gres art 671. È un passaggio importante nella storia di gres, che ha commissionato a MASBEDO, Numechi.studio (Giulia Bertolazzi e Cosimo Maffione) e Studio Folder dei lavori nati in dialogo diretto con il tema della mostra. Parte della missione di gres art 671 è sostenere e incoraggiare la produzione artistica contemporanea in Italia, investendo concretamente nel sistema dell’arte, offrendo agli artisti spazi di sperimentazione e ricerca.

Francesca Acquati, general manager gres art 671

FUORIPISTA è un viaggio che attraversa secoli e geografia nell’immaginario dello sport e dell’inverno. Arte, design, tecnologia e costume si intrecciano in una narrazione caleidoscopica dove lo sport si fa forma d’arte e viceversa, mentre l’idea di neve si muove da una dimensione romantica ottocentesca a quella altamente tecnologica e artificiale della contemporaneità, un sistema in cui le reti e le infrastrutture diventano parte di un paesaggio complesso e in continua trasformazione, dalle Alpi al deserto. Senza nostalgie, FUORIPISTA restituisce uno spaccato in cui gli sport invernali spinti dalla globalizzazione e dal progresso tecnologico siano diventati orizzonte condiviso e come il loro linguaggio abbia permeato la nostra quotidianità.

Ippolito Pestellini Laparelli, 2050+

FUORIPISTA indaga gli sport invernali da prospettive non canoniche, solitamente escluse dalle narrazioni ufficiali, e che invece questa mostra si sforza di rimettere al centro. Emergono così delle costellazioni di voci intime, un mosaico di racconti visivi che ricalibrano il nostro sguardo sugli sport invernali, allontanandosi dalle geografie classiche della neve. Dalla Bolivia al Lesotho, dall'Afghanistan al Libano, FUORIPISTA propone un viaggio attraverso paesaggi ed epistemologie spesso considerate atipiche o periferiche.

Erica Petrillo, 2050+


  PUBLIC PROGRAM | FUORIPISTA

A completare il percorso espositivo e in collaborazione con Fondazione Pesenti Ets, gres art 671 propone un programma pubblico di incontri e attività collaterali. Il Public Program coinvolgerà artisti e atleti olimpici e paralimpici, protagonisti di discipline legate alla neve e al ghiaccio, che condivideranno le proprie esperienze di competizione, sfida e trasformazione personale. Le loro testimonianze dialogheranno con le opere in mostra, restituendo una dimensione viva e contemporanea dello sport invernale come spazio di valori, inclusione e innovazione. Il calendario prevede talk e proiezioni, visite e una serie di incontri aperti al pubblico dedicati ai temi della montagna, della sostenibilità e della cultura sportiva.








Commenti

Post popolari in questo blog

Il cantautore Andrea Petrucci con Una notte eterna torna dopo un buio periodo

Capolavoro per Milano 2025 al Museo Diocesano di Milano: la Natività di Lorenzo Lotto da Siena

Un’esperienza insolita: partecipare al casting del musical Tom Sawyer. Bellissima esperienza!