Lambrusco doc a spicchi: come questi due mondi armonizzano
Ultima tappa a Milano per Lambrusco DOC a Spicchi: pizza e bollicine in abbinamento gourmet
Anche nella città meneghina arriva “Lambrusco DOC a spicchi”, l’iniziativa dedicata all’incontro tra la pizza d’autore e le bollicine emiliane. Presso la pizzeria Dry Milano, sei creazioni gourmet hanno sottolineato la grande versatilità del Lambrusco DOC.
(Modena, 26 novembre 2025) – Dopo Reggio Emilia, Torino e Roma, “Lambrusco DOC a spicchi”, il tour realizzato dal Consorzio Tutela Lambrusco con il supporto del PSR Emilia-Romagna, ha toccato anche Milano. Lunedì 24 novembre, la pizzeria Dry Milano ha ospitato l’ultima tappadell’evento che racconta le sfumature del vino simbolo dell’Emilia-Romagna attraverso l’assaggio delle diverse interpretazioni della pizza.
Protagonisti della serata sono stati sei piatti realizzati dal maestro pizzaiolo Lorenzo Sirabella, proposti in abbinamento a una diversa espressione di Lambrusco DOC per creare un momento di convivialità che gioca con i sapori e sorprende il palato.
Ad aprire la degustazione, una entrée composta da pane e salame, accompagnata dal “Piria” Lambrusco di Sorbara DOC di Cantina Paltrinieri. Un abbinamento essenziale e autentico, in cui la spiccata acidità del Sorbara bilancia la grassezza del salame, esaltandone la fragranza. A seguire, l’Ancestrale Lambrusco Sorbara DOC di Francesco Bellei ha valorizzato il Cubottointegrale con Ragù Bolognese, besciamella e Parmigiano Reggiano, un connubio in cui la freschezza del vino e la sua struttura dialogano alla pefezione con un piatto ricco di sapori e consistenze. La terza creazione, una pizza fritta napoletana farcita con mortadella e Squacqueronedenominata Come uno gnocco, è stata proposta in abbinamento a “Foglie Rosse” Reggiano DOC di Albinea Canali. La cremosità dello squacquerone e il sapore aromatico della mortadella dialogano con la vivacità delle bollicine, la cui freschezza alleggerisce la frittura e rinfresca il palato. A seguire gli ospiti hanno assaggiato la Zingara, con crudo dolce D’Osvaldo, mozzarella di Bufala, pomodoro arrosto, lattughino e maionese al basilico, servita insieme a “Il Ligabue” Reggiano DOC della Cantina di Gualtieri. Un incontro che gioca sull’equilibrio tra freschezza e aromaticità: la succosità del pomodoro arrosto e la morbidezza della mozzarella di bufala vengono vivacizzate dalla spuma delicata del Lambrusco, mentre le sue note fruttate accompagnano la sapidità del crudo. A seguire, La Margherita Croccante con pomodoro San Marzano, treccia di mozzarella di bufala a crudo e Parmigiano Reggiano, è stata proposta in abbinamento a “Il Signor Campanone” Reggiano DOC di Cantine Lombardini. Un incontro che celebra la semplicità: le bollicine esaltano il gusto naturale del pomodoro e la delicatezza della mozzarella, mentre rinfrescano il palato tra un morso e l’altro. A chiudere la degustazione La 5 formaggi & ananas con provola affumicata, gorgonzola, taleggio, robiola, caciocavallo, arricchiti da chutney d’ananas e anacardi, servita insieme a “Riò” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC della Cantina San Martino in Rio.
Un connubio che gioca sulle consistenze: la cremosità e il carattere deciso dei formaggi trovano nel Lambrusco Grasparossa un sostegno elegante, mentre l’ananas crea un equilibrio finale che armonizza morbidezze e contrasti.
Per dare la possibilità agli ospiti di sperimentare ancora di più la versatilità del Lambrusco e delle sue espressioni così diverse da uno stile all’altro e da una denominazione all’altra, nel corso della serata è stata messa a disposizione una carta vini aggiuntiva, con in assaggio una selezione di etichette dei produttori presenti: “Riò” Lambrusco di Sorbara DOC – Cantina San Martino in Rio, “Radice” Lambrusco di Sorbara DOC – Cantina Paltrinieri, “Brut Rosso” Lambrusco di Sorbara DOC – Francesco Bellei & C., “Lombardini Spumante Brut” Reggiano DOC Lambrusco – Cantine Lombardini, “Vigna del Cristo” Lambrusco di Sorbara DOC – Umberto Cavicchioli & F.
A condurre la degustazione insieme al Direttore del Consorzio e ai produttori, era presente ancheGiuseppe Carrus, giornalista del Gambero Rosso e grande conoscitore del Lambrusco, che ha magistralmente guidato il pubblico in un viaggio alla scoperta delle diverse identità delle bollicinerosse emiliane.
Undici vini per raccontare le tantissime sfaccettature che contraddistinguono il mondo dei Lambruschi tra Modena e Reggio Emilia: dodici diverse varietà, diversi metodi di produzione – dallo Charmat al rifermentato in bottiglia, fino al Metodo Classico – e differenti denominazioni. E così i calici hanno spaziato dalle tinte tenui del Lambrusco di Sorbara al viola intenso del Lambrusco Grasparossa, passando dall’intermedio Salamino. All’assaggio si sono avvicendate la delicata effervescenza dei frizzanti, le bollicine più pronunciate del Metodo Classico e la pienezza gustativa dei rifermentati in bottiglia.
“In un anno complesso come il 2025, in cui l’intera filiera vitivinicola ha dovuto confrontarsi con trasformazioni profonde e dinamiche imprevedibili, il Lambrusco dimostra ancora una volta la sua capacità di adattamento e di dialogo con il mondo” – commenta Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Tutela Lambrusco. “È un vino abituato all’internazionalità: presente in oltre novanta paesi, incontra stili di consumo molto diversi tra loro, dal Messico agli Stati Uniti, dal Brasile alla Francia, richiedendo un approccio interculturale costante. Questa dimensione non fa che valorizzare la pluralità identitaria delle nostre bollicine: il Lambrusco – o meglio, i Lambruschi - sono capaci di raccontare la propria versatilità attraverso sapori, profumi e strutture differenti. Serate come queste ci permettono di mostrare concretamente quanto le bollicine emiliane, grazie alle loro caratteristiche eterogenee, possano accompagnare con stile e spontaneità ogni tipo di pizza, confermando la loro centralità nella tradizione enogastronomica italiana e la capacità di confrontarsi con la contemporaneità.”
L’appuntamento milanese ha mostrato ancora una volta come il Lambrusco sia capace di dialogare in modo creativo ed efficace con uno dei piatti simbolo della cucina italiana.
Per ulteriori informazioni: www.lambrusco.net
Il Consorzio Tutela Lambrusco si occupa della tutela di sei DOC del Lambrusco: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco di Sorbara DOC, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, Modena DOC, Reggiano DOC, Colli di Scandiano e di Canossa DOC. A queste si aggiungono altre due denominazioni che comprendono vini differenti, Reno DOC e Castelfranco Emilia IGT. Le aziende associate sono ubicate nelle due province di Modena e Reggio Emilia, dove quasi 10.000 ettari sono coltivati a Lambrusco. Ogni anno vengono prodotte circa 40 milioni di bottiglie di Lambrusco DOC e oltre 100 milioni di bottiglie di Emilia IGT Lambrusco, queste ultime tutelate dal Consorzio Tutela Vini Emilia. Nel loro complesso, i vini prendono per il 60% la strada dell’export.





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