Paolo Griffa realizza cremini a forma di Marmotte Cracking Art
“Too cute to eat”: per il Natale 2025 le Marmotte di Cracking Art diventano
cremini con Paolo Griffa
10 novembre 2025 – Il collettivo Cracking Art, noto per il suo impatto innovativo nel settore
artistico, rivoluziona, grazie alla collaborazione con Paolo Griffa, anche il mondo della pasticceria.
Lo Chef Stellato ha portato l’arte di Cracking Art in cucina e ha creato otto versioni della
Marmotta, ciascuna caratterizzata da un distinto gusto di cremino.
“Perché la marmotta? Perché è irresistibilmente simpatica, è uno degli emblemi delle montagne
valdostane e nel suo lunghissimo letargo ha tutto il tempo per sognare” commenta Cracking Art
L’idea dietro il progetto
La collaborazione nasce dal desiderio di fondere arte e gusto in un piccolo gesto di meraviglia. La
scultura Marmotta, creata da Cracking Art, si trasforma nelle mani di Paolo Griffa in un
cioccolatino unico, definito “too cute to eat”, ovvero troppo tenera da essere mangiato.
8 cioccolatini per 8 nuances di cioccolato
Il protagonista indiscusso di questa proposta è il cioccolato, reinterpretato da Griffa in numerose
varianti, tutte modellate secondo lo stile di Cracking Art. Le combinazioni spaziano dal cremino
bianco al cocco a quello croccante alla mandorla della Val Di Noto, fino a varianti più audaci come
quello alle arachidi con granella e sale di Guérande. Non mancano versioni al lampone, al
pistacchio Feudo San Biagio, al latte con granella di Nocciola Piemonte e al cioccolato fondente
croccante con Nocciola Piemonte.
Un’esperienza da condividere
Griffa e Cracking Art hanno realizzato questa creazione inedita per regalare un sorriso e un
momento di gioia. Il cioccolatino a forma di marmotta rappresenta la perfetta sintesi tra bellezza e
bontà.
Una installazione di varie sculture Marmotta Cracking Art sarà visibile sotto i portici e all’interno
del Caffè Nazionale.
Cracking Art
Il movimento Cracking Art nasce nel 1993: l’intenzione è quella di cambiare radicalmente la storia dell’arte
attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici
mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. La dimensione corale del
gruppo non limita l’espressione individuale delle singole voci: gli artisti lavorano anche in modo indipendente
interpretando, ciascuno secondo le proprie esigenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo.





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