Caroline Pagani un’artista poliedrica


 Caroline Pagani sorella del celebre Herbert Pagani uno degli artisti che hanno segnato il novecento, ha ereditato dal fratello questo talento che riesce ad esprimere in più campi, dalla musica alle arti visive, dal teatro alla letteratura. L’occasione di incontrarla è stata quella legata all’uscita del suo doppio album Pagani per Pagani, omaggio in cui in modo nuovo e personale rielabora i capolavori del fratello. Lo fa con una pletora di special guest assai illustri, come Danilo Rea, Fabio Concato, Shelley Shapiro, Giorgio Conte, Moni Ovadia tra gli altri. Concepito dopo il successo della tournée teatrale di Per amore dell’amore spettacolo che ha fatto tappa anche a Milano al Teatro Franco Parenti l’album è una rassegna di molti dei pezzi di Herbert Pagani interpretati da Caroline, che una volta di più ha dimostrato tutto il suo talento.

Una performer completa

Laureata in Storia del teatro inglese a Milano è specializzata in scienze e tecniche del teatro a Venezia. Da cittadina del mondo, una dote di famiglia, parla e recita correntemente in quattro lingue e a New York si è formata come attrice allo Stella Adler Studio of acting. Nella sua carriera il teatro è una parte importante ed ha lavorato con autentici mostri sacri come Giorgio Strehler, David Livermore, Peter Greenaway. È anche drammaturga collaborando con il Teatro Baretti di Torino e il Rossini di Trieste che hanno messo in scena alcune sue opere come Hamletelia, Luxurias e Mobbing Dick. Appassionata di Shakespeare, come ci ha confessato nella intervista, ha tradotto il libro di Steven Berkoff The Secret love Life of ophelia. Premiata a vari festival internazionali ha dimostrato più volte tutto il suo grande talento. Sta preparando un saggio sulla sua grande passione, il Bardo, in cui analizza sotto il titolo A letto con Shakespeare come veniva reso sui palcoscenici Elisabettiani l’amore. Sulle orme del fratello avrebbe voglia di cimentarsi anche con la narrativa in una specie di romanzo autobiografico ma è per ora un sogno nel cassetto. Continua invece a comporre opere drammaturgiche, sulla storia di Otello, vista però dalla parte di Desdemona. I testi di Shakespeare come nel caso di Amleto principe di Danimarca si presta molto a realizzare metatesti che raccontano la tragedia dal punto di vista di altri personaggi presenti, come ha dimostrato Tom Stoppard nel suo Rosenkrantz e Guildestern sono morti. Un altro progetto è sul rapporto tra Eleonora Duse e Sarah Bernhardt, sulle diverse tecniche recitative, sulla loro rivalità sul palcoscenico. Tutto affascinante per cui non vediamo l’ora che si realizzino. 


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