Porto 11 un prezioso locale dove stare bene “via dalla pazza folla” in un contesto incantevole

 Abbiamo scomodato il titolo di un celebre romanzo di Thomas Hardy, per focalizzare uno dei tanti aspetti che caratterizza un locale unico. Situato in una location invidiabile, a Castelletto,  proprio dove il Ticino esce dal Lago Maggiore, in un ambiente rilassante, anche se a pochi chilometri dalle affollate spiagge lacustri, con un’atmosfera da Grand Tour che ci ricorda anche il Tamigi del capolavoro di Jerome Tre uomini in barca, è il locale ideale dove trascorrere qualche ora gustando piatti molto intriganti insieme a vini di pregio e una mixology di tutto rispetto. Con una splendida vista sul lento scorrere del fiume che già invoglia a stare bene e porsi nel migliore dei modi ad apprezzare una gustosa cucina che rivisita con creatività piatti per nulla banali. Dopo un tagliere di salumi, con aggiunta di una deliziosa tartare di fassona, di qualità eccellente, d’altronde siamo pur sempre in Piemonte, e altri antipasti che lasciano il segno, come il gambero rosso in tartare con anguria e leche de tigre e un gazpacho di pesche con sorbetto al buche de chevre con fiore di zucca croccante, ecco i primi. Un delizioso risotto impeccabile nel perfetto punto di cottura, con pomodoro bruciato, peperone crusco e limone fermentato, ma anche le paste non sono da meno. Un pacchero al ragù di polpo, finocchietto e limone bruciato e un tagliolino di triglia con alga nori e katsuobushi che denota un occhio a una contaminazione nipponica. Tra i secondi oltre a una costata di manzetta prussiana con senape di Digione in grani, due scelte ittiche, una ricciola con pomodoro sott’olio peperoni baschi piparras, dalla buccia sottile, una pescatrice laccata con Pak Choi affumicato e un piatto vegetariano, melanzana alla scapece, curry verde thai, hummus di ceci e pomodorini confit. Il livello dei piatti rimane alto con questa commistione di oriente e occidente. Non da meno sono i dolci, cioccolato, gelato al basilico e dadolata di albicocche, crema di cocco e zenzero, polvere di sumacco che da un tocco acidulo equilibrando un piatto complesso in cui si aggiungono pesche caramellate e melassa d’arancia. Altra scelta di pregio il tortino di mela con gelato al fico. A dimostrazione delle scelte del locale che vuole porsi con materie prime eccellenti, i formaggi sono di Guffanti, straordinario affinatore ad Arona, la cui visita è una vera e propria caverna di Ali Babà per gli appassionati. Si beve anche molto bene. Una lista di grandi vini, la nostra scelta è caduta su una bollicina di Franciacorta di Contadi Gastaldi e un traminer altoatesino di Erste Neuer, ma non mancano i rossi di pregio, essendo a due passi dai grandi nebbioli novaresi, a pregiate etichette del resto della penisola nonché alcune chicche d’oltralpe come champagne di piccoli produttori e bourgogne che valgono ulteriormente il viaggio. Last but non least anche la parte mixology è di tutto rispetto, con twist di classici e cocktail signature. Un posto dove si sta davvero bene, gran cucina, grandi vini e una location indimenticabile. Vi invitiamo a provarlo, non ne rimarrete delusi!








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