Quality Heritage of Europe il progetto tra Consorzio Tutela Vini Valpolicella e Consorzio Parmigiano Reggiano

1. Introduzione

D’OPERA – Quality Heritage of Europe è un progetto triennale, dal 2025 al 2027, cofinanziato

dall’Unione Europea e promosso dal Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella e dal Consorzio

del Parmigiano Reggiano. Nata per valorizzare e far conoscere a un pubblico europeo – in

particolare in Italia, Francia e Germania – due DOP, eccellenze simbolo dell’agroalimentare

italiano, la campagna di informazione richiama il doppio significato di “opera”: evoca un insieme

armonico e allo stesso tempo fa riferimento diretto alla Denominazione d’Origine Protetta (DOP),

garanzia di qualità, autenticità e legame con il territorio. I due consorzi promotori – punti di

riferimento nei rispettivi settori – condividono l’obiettivo di tutelare tradizioni enogastronomiche

che rappresentano un patrimonio collettivo a livello europeo e di rendere i consumatori più

consapevoli delle scelte che compiono ogni giorno.

Le attività previste nel triennio si articolano nella partecipazione a eventi fieristici internazionali, in

workshop tematici rivolti a operatori del settore e banchi d’assaggio aperti al pubblico. Il calendario

della prima annualità prevede cicli di seminari e walkaround tasting in città strategiche come Roma,

Milano e Parigi, mentre negli anni successivi le attività verranno realizzate in occasione di Wine

Paris, ProWein, Amarone Opera Prima e Amarone & Parmigiano Reggiano in Capitale.

2. Obiettivi e valori

Il progetto D’OPERA nasce dalla consapevolezza che i prodotti a Denominazione d’Origine

Protetta non rappresentano soltanto eccellenze enogastronomiche, ma sono anche il riflesso

tangibile di una cultura produttiva, di un’identità territoriale e di una tradizione. Valorizzare queste

produzioni significa tutelare un patrimonio culturale condiviso, difendere pratiche agricole e

alimentari sostenibili e garantire la possibilità di accedere a prodotti autentici, sicuri e inimitabili.

D’OPERA si presenta quindi come veicolo di conoscenza e promozione, con l’obiettivo di

diffondere un messaggio chiaro: scegliere un prodotto DOP significa scegliere qualità certificata,

sicurezza alimentare, trasparenza e rispetto per l’ambiente.

Attraverso degustazioni guidate, eventi educativi e fiere internazionali, la campagna intende portare

una nuova consapevolezza sul valore delle denominazioni protette nei consumatori europei.

2.1 I riconoscimenti comunitari

I sistemi di certificazione DOP, DOC e DOCG rappresentano garanzie concrete per chi cerca

qualità e tracciabilità. Nel settore agroalimentare, la DOP certifica che tutte le fasi produttive si

svolgono in una zona geografica delimitata, con un forte legame tra ambiente naturale, competenze

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umane e tradizione. Nell’ambito vitivinicolo, le classificazioni DOC e DOCG rappresentano il

riconoscimento di standard qualitativi elevati, con la DOCG che costituisce il vertice della piramide

qualitativa, grazie a controlli ancora più rigorosi. In tutti i casi, la denominazione è sinonimo di

origine, identità e responsabilità.

3. Le attività

Le attività previste nell’ambito del progetto D’OPERA si articolano su più livelli e si rivolgono sia a

un pubblico di professionisti ed esperti del settore sia a un’audience più ampia di appassionati e

consumatori. Il calendario triennale prevede iniziative ricorrenti, organizzate con l’obiettivo di

promuovere l’incontro diretto con i prodotti, creare occasioni di approfondimento culturale e

stimolare un dialogo continuo tra produttori e pubblico. Tra queste attività figurano due importanti

fiere internazionali del settore enologico: Wine Paris e ProWein. Oltre a questi, il progetto si

completa con eventi collaterali che rafforzano il legame tra formaggio e vino: Amarone Opera

Prima e Amarone & Parmigiano Reggiano in Capitale, format concepiti per esaltare l’abbinamento

tra queste icone dell’agroalimentare italiano in contesti di prestigio.

Il 2025 vedrà l’organizzazione di un ciclo di workshop e seminari per operatori del settore,

affiancati in alcuni casi da degustazioni aperte al pubblico, pensate per coinvolgere una platea più

estesa. Tali appuntamenti si svolgeranno a Roma, Milano e Parigi e saranno ospitati nei locali di

Signorvino, scelti per la coerenza con i valori del progetto e per la consolidata collaborazione con il

Consorzio del Parmigiano Reggiano.

4. I soggetti promotori

4.1 Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella

Attivo da un secolo, il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella riunisce 316 aziende tra

imbottigliatori e trasformatori, con una filiera che include 6 cooperative e 2.200 aziende agricole

produttrici. Oltre alla tutela della denominazione, promuove i vini Valpolicella DOC, Ripasso DOC,

Amarone e Recioto DOCG sui mercati nazionali e internazionali.

La zona di produzione della denominazione include la fascia pedemontana della provincia di

Verona, interessando 19 comuni – 5 nella zona classica e 14 nella zona DOC – e circa 8.600 ettari

vitati. Il territorio confina a ovest con il lago di Garda, mentre a est e a nord è protetto dai Monti

Lessini. Il disciplinare distingue tre zone di produzione: la Classica, che racchiude gli areali di

Sant’Ambrogio di Valpolicella e di San Pietro in Cariano e le valli di Fumane, Marano, Negrar di

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Valpolicella; Valpantena, comprendente l’omonima valle, e DOC Valpolicella, con i comprensori

del comune di Verona e le valli di Illasi, Tramigna, Mezzane e Squaranto.

Dai vitigni autoctoni Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara, i vini esprimono equilibrio, corpo

e tipicità. Il Consorzio promuove pratiche sostenibili attraverso il Sistema SQNPI – certificazione

volontaria che promuove tecniche innovative nei vigneti e tutela ambientale, sociale e paesaggistica

e che oggi interessa 4 vigneti su 10 della denominazione – e il monitoraggio sull’uso dei

fitosanitari, valorizzando biodiversità e qualità ambientale, con risultati positivi, anche grazie

all’abbandono del diserbo nei vigneti. Inoltre, ha avviato un progetto di consulenza gratuita per i

propri associati, volto a supportare pratiche sempre più sostenibili.

4.2 Consorzio del Parmigiano Reggiano

Fondato nel 1934, il Consorzio del Parmigiano Reggiano riunisce tutti i produttori e garantisce il

rispetto del disciplinare. Il Parmigiano Reggiano, formaggio antico e simbolo dell’Emilia-Romagna,

nasce da tecniche tradizionali tramandate da secoli e da un territorio unico che include cinque

province: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del fiume Reno) e Mantova (a destra

del fiume Po).

Il latte proviene da bovine alimentate con foraggi prevalentemente locali, senza conservanti o

additivi. Ogni forma richiede circa 550 litri di latte, lavorato con caglio e siero innesto in modo

lento e naturale. Alla nascita ogni forma riceve un marchio d’origine e, dal 2002, anche una placca

di caseina; è inoltre sottoposta a controlli severi: dopo 12 mesi, le forme vengono esaminate

dall’Organismo di Controllo Qualità P-R, su mandato dell’Unione Europea e del Ministero, e solo

quelle idonee ricevono il marchio di selezione a fuoco. La stagionatura minima è di 12 mesi, ma

può prolungarsi fino a 36 mesi e oltre, dando origine a profili aromatici sempre più complessi.

Attraverso la stagionatura si distinguono diverse tipologie: dalle note delicate e la consistenza

morbida dei 12 mesi, alla struttura granulosa dei 24, fino alla friabilità e alle sfumature di frutta

secca tipiche delle forme più stagionate. Accanto a queste, il Parmigiano Reggiano Prodotto di

Montagna, il principale prodotto DOP montano italiano: oltre il 20% della produzione (circa

850.000 forme) proviene da 81 caseifici di montagna, con 900 allevatori coinvolti e oltre 4 milioni

di quintali di latte trasformati ogni anno. Questa struttura non solo sostiene le economie locali, ma

contribuisce anche alla tutela della biodiversità dell’Appennino. Il Consorzio promuove inoltre un

approccio integrato alla sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – lungo tutta la filiera. Ha

avviato un progetto pluriennale per il miglioramento del benessere animale, fattore chiave per la

qualità del latte e l’efficienza produttiva.






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